Piazza Affari in altalena, brilla Ferrari in crisi Saipem

CRESCE IL NERVOSISMO IN BORSA – Anche oggi mattinata nervosa a Piazza Affari, dove gli indici aprono poco distanti dai livelli della vigilia, poi recuperano  con decisione, per poi tornare ad azzerare ogni guadano prima di rimbalzare nuovamente. Al momento il Ftse Mib segna +0,35%, mentre il Ftse Italia All-Share oscilla a +0,28% e il Ftse Italia Star resta a +0,08%. Preoccupa gli investitori l’accentuarsi dello scontro tra il presidente Usa Donald Trump e parte dell’opinione pubblica e di alte cariche pubbliche sul bando agli immigrati musulmani per tre mesi.

TRUMP COME UN RULLO COMPRESSORE – Lo scontro si è accentuato con la sostanziale rimozione del Procuratore Generale (il ministro della Giustizia), Sally Yates, nominata da Barack Obama, dopo che la stessa Yates aveva dichiarato che il suo dipartimento non avrebbe difeso l’ordine presidenziale di fronte ai ricorsi legali subito scattati. In attesa della nomina del successore della Yates (Jeff Sessions, il candidato di Trump, deve ancora ricevere la necessaria conferma da parte del Congresso) la “vacatio” è passata al giudice Dana Boente che ha annullato la decisione della Yates.

FERRARI E TELECOM ITALIA IN LUCE, MALE SAIPEM – Il clima di incertezza genera volatilità e a Piazza Affari ne approfittano Ferrari e Telecom Italia, in rialzo di oltre 2 punti percentuali a testa. Bene anche Fiat Chrysler Automobiles e Unipol, tra l’1,9% e l’1,75% di guadagno ciascuno, mentre torna a perdere terreno Saipem (-3,2%), anche in seguito al taglio della raccomandazione di Banca Imi da “hold” a “reduce”, con target price a 0,45 euro. Oltre un punto di perdita anche per Ubi Banca e Unicredit, già ieri maglia nera tra le blue chip italiane per l’avvicinarsi dell’aumento di capitale e la maxi perdita con cui si è chiuso il 2016 (complici 12,2 miliardi di svalutazioni e oneri straordinari).

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