Dollaro, un altro balzo in avanti

Dollaro ancora in rialzo sui mercati valutari, grazie alla sua condizione di valuta rifugio.
Questa è la principale ragione del recupero del biglietto verde che continua a guadagnare anche perché le aspettative sui tassi sono ora rivolte al prossimo taglio dei tassi da parte della Bce nella prossima riunione di giovedì 15 Gennaio. Le condizioni generali di liquidità dei mercati intanto sono decisamente migliorate, segno che l’operato della Fed almeno ha prodotto una normalizzazione delle condizioni di cui sopra all’interno del sistema bancario. Qualcuno ipotizza che ciò produrrà un deciso rialzo dell’inflazione, tale da costringere la stessa Banca Centrale Usa a rivedere i propri piani sui tassi, in quanto le mutate condizioni la costringeranno a drenare improvvisamente liquidità. Se così fosse, il dollaro potrebbe guadagnare velocemente terreno contro tutto e tutti anche se da un punto di vista macroeconomico, la logica direbbe che gli Stati Uniti avrebbero probabilmente bisogno di un periodo di estrema debolezza del dollaro per consentire all’economia di ripartire più in fretta. Nel frattempo però la moneta unica segna decisamente il passo e tutti i cross dell’Euro, anche l’EurGbp, nelle ultime settimane hanno pesantemente ceduto terreno.
L’EurJpy in particolare sembra su una china pericolosa, con obiettivi che si possono individuare sui minimi visti durante la crisi di ottobre.

 

Come si può osservare i minimi di ottobre sono posti in area 113.5 ma non possiamo escludere anche il test di un minimo inferiore che a questo punto va individuato andando a guardare indietro negli anni, ovvero nel 2002 quando il cross toccò un minimo a 111.10.
La strade ovviamente è ancora lunga e prima di arrivare a quei livelli non possiamo escludere anche fattori esogeni che potranno cambiare tale scenario. Uno di questi potrebbe anche essere l’intervento inizialmente verbale, poi magari anche concreto da parte della Bank of Japan, evidentemente preoccupata del movimento dello Jpy.
Tecnicamente il Usdjpy è in fase di ribasso con la possibilità di scendere verso 87.50, ma si deve avere estrema prudenza prima di avventurarsi in posizioni long senza stop ai livelli attuali.

Per quel che riguarda il brevissimo termine pensiamo che L’Eurusd possa anche scendere in area 1.3200 prima di un rimbalzo significativo mentre il UsdChf dovrebbe riprendersi l’area 1.1230. UsdJpy che ha come limite di questa discesa l’area 87.50 mentre il cable appare ancora in ribasso anche se non escludiamo correzioni anche violente verso 1.5000. EurChf che potrebbe testare 1.4750 prima di un rimbalzo mentre L’EurGbp sembra di nuovo tornato a salire proprio a causa delle pressioni esistenti sul cable.
AuUsd che dovrebbe scendere in area 0.6650 così come NzdUsd potrebbe scendere a 0.5500.
I cross EurAud ed EurNzd hanno ripreso a salire mentre il UsdCad dovrebbe terminare la sua corsa al rialzo in area 1.2300.
 

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