Azionario Europa, una strada per attraversare l’incertezza

A cura di Dean Tenerelli, gestore del fondo T. Rowe Price European Equity, di T. Rowe Price

Se dovessimo individuare una parola chiave per i mercati finanziari nel 2016, probabilmente la nostra risposta sarebbe “incertezza”, e pochi potrebbero avere da ridire. Sconvolgimenti politici, ascesa dei populismi, cambiamento dei trend, sono solo alcune dei fattori destabilizzanti che hanno colpito i mercati globali per tutto l’anno.

Tuttavia, dietro i titoli da prima pagina, l’Europa sta migliorando e ci sono segnali di un proseguimento della tenue ripresa economica. Le attese di crescita globale sono poi più positive rispetto a 12 mesi fa, supportate dalla posizione del presidente eletto americano Donald Trump e dalla stabilizzazione dell’economia cinese. Certo, anche nel 2017 continuerà il dibattito sull’efficacia delle misure della Banca centrale europea. Si è poi molto parlato del potenziale di misure fiscali espansive per dare ulteriore spinta alla ripresa economica europea; non ci aspettiamo però che possa accadere qualcosa di significativo in tale ambito. I Paesi che possono permettersi stimoli fiscali, come la Germania, in verità non ne hanno bisogno, mentre quelli che ne hanno bisogno, non possono permetterseli.

Pur essendo generalmente incoraggiati dalla ripresa che si intravvede, seppur irregolare, in Europa, il Regno Unito pone dei considerevoli rischi al ribasso sulla nostra view. La decisione della Brexit segna un evento centrale per il Vecchio Continente e la profondità del suo impatto resta da vedere. Con così tante incognite economiche e politiche che devono ancora entrare in gioco, ci sono innumerevoli fattori che potrebbero influenzare i mercati, lungo un processo che probabilmente sarà lungo e complesso.

Valutazioni ragionevoli e spazio per la ripresa Per quanto concerne i mercati azionari, riteniamo che le valutazioni in Europa siano a livelli ragionevoli, con spazio per una ripresa significativa nel caso in cui gli utili possano ristabilirsi sostenibilmente. A tal proposito, le attese sui profitti hanno toccato il fondo e vediamo segnali di un miglioramento dello slancio: ciò potrebbe portare a un cambio di verso rispetto a molti anni di revisione al ribasso delle aspettative. Le valutazioni dell’azionario europeo mostrano poi uno sconto significativo rispetto quelle degli altri mercati più importanti. In particolare, il differenziale con gli Stati Uniti è ampio.

Negli ultimi cinque anni le previsioni di consensus sugli utili in Europa hanno seguito un modello chiaro – ogni anno è iniziato con aspettative eccessivamente ottimistiche, poi minate da varie fattori. Nel 2015-2016, ha pesato la debolezza del settore delle materie prime e il collasso del prezzo del petrolio; nel 2013-2014, l’ostacolo era il rallentamento economico dei Mercati Emergenti e, specialmente, della Cina. Prima ancora, a pesare era la gravità del rallentamento in Europa. Per tutto il tempo, un tema costante è stato l’indebolimento strutturale del sistema bancario, con il doloroso adattamento ai tassi di interesse “più bassi, più a lungo”.

Entrando nel 2017, tuttavia, queste influenze negative si sono in gran parte dissipate, trasformandosi in fattori lievemente positivi. I prezzi delle commodity hanno rimbalzato, l’Asia è in miglioramento, l’economia Europea è in lenta ripresa. Persino le banche stanno partecipando alla recente storia di outlook sugli utili positivi. Con le attese sui profitti scese così in basso negli ultimi anni, abbiamo in verità visto numerosi istituti di credito sorprendere positivamente nell’ultima stagione delle trimestrali. Negli Stati Uniti, pur aspettando maggior chiarezza sul quadro economico generale, lo scenario pare più incoraggiante rispetto a 12 mesi fa.

I titoli finanziari Nei mercati europei e globali, negli ultimi sei mesi la forza del settore finanziario ha costituito un cambiamento significativo: anche se il comparto è stato rafforzato dalla recente vittoria di Trump, il miglioramento era evidente già nell’estate del 2016. Per un po’ abbiamo sottopesato in portafoglio i titoli finanziari, ma con l’irripidimento della curva dei rendimenti e i tassi che hanno ormai toccato il punto più basso, le prospettive sono più positive per le banche, che si indebitano sulla parte corta della curva e prestano su quella lunga, potendo sfruttare l’irripidimento della stessa per far profitto. Inoltre, il quadro legislativo per le società finanziarie europee si è stabilizzato. Di conseguenza, abbiamo ridotto il nostro sottopeso sul comparto, mantenendo il focus su società di elevata qualità. Ci siamo concentrati in particolare su banche con tassi di deposito solidi, dato che il credito wholesale potrebbe diventare un ambito più sfidante. Banche con un buon portafoglio di clientela possono potenzialmente finanziare autonomamente il proprio indebitamento, invece di doversi rivolgere al mercato.

Nel 2017, incertezza e volatilità Ci aspettiamo che l’incertezza continuerà in Europa nel 2017, potenzialmente accompagnata da periodi di elevata volatilità. Tuttavia, bisogna considerare il miglioramento a livello economico e societario in corso: nonostante la ripresa sia relativamente modesta, sembra avere una base ampia. Per gli investitori fondamentali focalizzati sui meriti delle singole società, questo quadro, caratterizzato da alti e bassi, non è mai facile da percorrere. Per questo, continuiamo a investire in un mix di società growth e value di alta qualità in modo tale che la nostra strategia di investimento possa conseguire performance, a prescindere che l’Europa resti sul sentiero della ripresa o vacilli, a causa dei rischi legati a Brexit.

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