Macro, cosa tener sott’occhio nei prossimi giorni

Di seguito gli appunti macroeconomici più rilevati in calendario questa settimana

Il prossimo 19 gennaio si riunirà la Bce. Il mercato dà per scontato un nulla di fatto e molta attenzione sarà posta alla conferenza stampa del presidente Mario Draghi. Il governatore dovrebbe cercare di minimizzare il recente rialzo dell’inflazione in Eurozona, legato essenzialmente a un effetto base sui costi energetici, e fugare ogni dubbio di “tapering” del QE a breve. Il calendario macro nell’Eurozona prevede poi: l’indagine Bce sulla concessione di credito, lo Zew tedesco e il dato sull’inflazione di dicembre.

La stagione delle trimestrali americane entrerà progressivamente nel vivo. Thomson Reuters stima una crescita degli utili dell’S&P 500 del 6,1% su base annua nel quarto trimestre. Sarebbe il secondo trimestre consecutivo di crescita, dopo l’interruzione nel terzo trimestre di una serie negativa che durava dalla fine del 2014. A sostenere il recupero anche il settore energia, ma la recente forza del dollaro potrebbe incidere negativamente sulle prospettive per i prossimi trimestri. Donald Trump si insedierà ufficialmente venerdì 20 gennaio. Le sue recenti dichiarazioni su Unione Europea, Brexit, Messico, Israele e Nato confermano l’imprevedibilità politica del neo Presidente. L’attività di primario corporate sarà intensa principalmente in Europa, essendo il black-out period delle trimestrali più lontano nel tempo. Negli Stati Uniti, pochi gli indicatori di rilievo: Empire Manufacturing, inflazione, produzione industriale.

Il 20 gennaio in Cina, saranno pubblicati i dati del Pil, della produzione industriale e delle vendite al dettaglio.

Questa settimana l’International Energy Agency (Aie) e l’OPEC potrebbero rivedere al rialzo le stime di produzione statunitanse, con un impatto negativo sul petrolio.

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