Correzione sui mercati, tengono gli indicatori economici e trimestrali

a cura di Marc Craquelin, Direttore della Gestione di Financière de l’Echiquier

Gli investitori hanno avuto un atteggiamento attendista nel corso della scorsa settimana, bloccati dal discorso di insediamento del Presidente Trump. È proseguita la correzione dei mercati azionari, nonostante la buona tenuta degli indicatori economici americani (vale a dire domande di sussidio di disoccupazione ai minimi dal 1973 e un indice Philly Fed ai livelli più alti del ciclo), la pubblicazione delle trimestrali aziendali Usa corrette per il 4° trimestre 2016 e diverse importanti operazioni di fusione/acquisizione tra cui Zodiac/Safran e Essilor/Luxottica.

Il discorso d’insediamento del nuovo presidente americano non è stato affatto rassicurante. Il suo credo «America First» riporta alla ribalta la tematica protezionista che il mercato aveva preferito dimenticare negli ultimi mesi.

Da sottolineare che il dollaro ha continuato a perdere terreno contro le principali valute. È stato infatti penalizzato dalla dichiarazione storica di Trump secondo cui il dollaro è troppo forte. La divisa americana è certamente forte, ma è la prima volta che un Presidente commenta il livello del cambio (ruolo tradizionalmente delegato al Tesoro), specialmente per invitare implicitamente a un deprezzamento del biglietto verde… Steven Mnuchin, nuovo segretario del Tesoro americano, ha tentato in seguito di aggiustare il tiro, indicando che un dollaro forte è, nel lungo termine, nell’interesse degli Stati Uniti, ma senza escludere un cambiamento di paradigma sul dollaro da parte dell’amministrazione USA.

Infine i tassi lunghi delle obbligazioni governative hanno continuato a salire, nonostante le dichiarazioni dei banchieri centrali che sono rimasti molto prudenti. Con una crescita economica robusta e pressioni inflazionistiche al rialzo, queste dichiarazioni hanno portato a un irripidimento delle curve dei tassi.

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