Dow oltre il muro dei 20.000 punti in scia ai risultati di Alcoa

A cura di Wings Partners Sim

Nuovi massimi per l’indice azionario Dow Jones Industrial che per la prima volta sfonda il “muro” dei 20.000 punti, questa volta non sostenuto da dichiarazioni di Trump bensì da fondamentali più solide per le compagnie, che riportano ricavi in crescita. Alcoa storicamente una delle prime a rilasciare i bilanci aggiornati dà anche un’idea di quelli che saranno i ricavi di tutte le altre società con ricavi in crescita e superiori alle attese, anche grazie ad un rialzo dei prezzi dell’alluminio nell’ultimo trimestre 2016.

Il superamento del livello psicologico dei 20.000 del Dow rappresenta un risultato importante, ma anche un campanello d’allarme per gli investitori, che dovrebbero e potrebbero presto ridurre l’esposizione sull’azionario. Incertezza politica a livello internazionale oltre che domestico, stretta monetaria della Fed sono alcune delle incognite di questo 2017 che potrebbero essere catalizzate negativamente dai mercati. Se si escludono gli effetti di breve termine, il superamento di importanti soglie psicologiche generalmente non è coerente con risultati positivi superiori alla media nel medio periodo.

Molti operatori sono infatti diffidenti in merito alle modalità di questo movimento, dettato in gran parte da un miglioramento del sentiment che se virasse in negativo porterebbe omologhi effetti sugli indici azionari in maniera altrettanto rapida. Qualcuno paragona il superamento di questa soglia psicologica ad attraversare un confine di Stato con dei bambini, sono eccitati e contenti per 5 minuti ma poi l’entusiasmo svanisce e tornano a chiedere quando si arrivi a destinazione.

Mentre il Dow supera il muro dei 20.000, Trump si appresta a costruire il suo muro, già ribattezzato “The Wall”, al confine con il Messico, per proteggere i confini Nazionali. La direttiva firmata dal Presidente include l’assunzione di 5.000 nuovi agenti doganali per proteggere la frontiera, triplicando inoltre il personale dell’immigrazione che si occupano di arrestare e deportare immigranti illegali. Trump ha promesso di far pagare questi costi interamente al Messico, o in maniera diretta o tramite l’imposizione di nuovi dazi sulle merci entranti negli USA. Il Presidente messicano ha fatto già sapere di disapprovare in maniera completa queste azioni e ha dichiarato di rifiutarsi categoricamente di pagare per il muro.

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