Eurozona, dati macro positivi. Pronta ad affrontare l’incertezza politica

Di Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroders

Dopo i segnali più positivi provenienti dalle principali indagini sullo stato di salute delle imprese negli ultimi mesi, i dati ufficiali hanno confermato oggi (31 gennaio 2017) che l’economia dell’Eurozona continua a rafforzarsi. La lettura preliminare della crescita del PIL dell’area euro ha mostrato un’accelerazione dell’attività economica allo 0,5% t/t nel quarto trimestre del 2016, rispetto al +0,4% fatto segnare nei tre mesi precedenti. Per l’intero 2016, il PIL è cresciuto dell’1,7% rispetto all’1,9% del 2015 e all’1,2% del 2014.

Inoltre, i dati sull’inflazione relativi al mese di gennaio mostrano che i prezzi continuano a salire al ritmo più elevato da febbraio 2013. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) è aumentato all’1,8% a gennaio, rispetto all’1,1% di dicembre, superando il consensus, che si collocava all’1,5%. La principale causa dell’aumento è il passaggio dell’effetto base, causato dai bassi prezzi dell’energia a inizio 2016, ma anche l’aumento dell’inflazione dei beni alimentari. Escludendo cibo, energia, alcol e tabacco dal paniere, l’inflazione core è ancora bassa, allo 0,9% a/a, invariato rispetto alle stime del mese precedente. Ciò suggerisce che l’incremento dell’inflazione è solo temporaneo e che le autorità dovrebbero evitare di reagire stringendo la politica monetaria.

Pur non aspettandoci che la Banca centrale europea (BCE) cambi la propria posizione di politica monetaria, riteniamo che ci sarà una discussione più accesa al riguardo nei prossimi mesi, con una particolare pressione dai rappresentanti dell’Europa settentrionale.

Sebbene l’aumento dell’inflazione sia incoraggiante e diminuisca il rischio che la deflazione diventi intrinseca, ciò fa anche diminuire il potere di acquisto delle famiglie. Fortunatamente, i fondamentali della ripresa dell’Eurozona sembrano solidi, come sottolineato anche dall’ultimo calo del tasso di disoccupazione.

In effetti, a dicembre la disoccupazione è scesa al 9,6%, rispetto al 9,7% del mese precedente e al 10,5% di dicembre 2015. La crescita salariale resta contenuta, ma la forte crescita dell’occupazione ha aiutato ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, in aggregato.

Nel complesso, i numeri pubblicati su PIL, inflazione e occupazione sono positivi per l’area euro, e si rivelano utili affinché l’Eurozona possa affrontare l’incertezza politica del 2017, con le elezioni olandesi, francesi, tedesche e, forse, italiane.

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