“Cina, tutt’al più solo segnali di stabilizzazione all’orizzonte”

A cura di Yann Quelenn analista di Swissquote
L’outlook cinese riesce sempre a catturare l’attenzione dei mercati globali, come si è visto con la pubblicazione degli ultimi dati macro rilasciati questa notte con l’indice manifatturiero PMI uscito leggermente al di sopra delle aspettative a 51,3 a gennaio contro i 51,4 di dicembre. Si tratta del sesto mese consecutivo di espansione.
Se da una parte è certamente vero che il boom del mercato immobiliare ha spinto la domanda di prodotti manifatturieri, è altrettanto evidente che anche il settore industriale delle materie prime ha beneficiato di un’impennata dei profitti poichè i prezzi delle commodity continuano a mostrare un buon potenziale rialzista. Nondimeno, mentre l’indice manifatturiero approccia la soglia dei 50 punti (come già visto) alcuni fondamentali economici tornano ad impensierire, come ad esempio il calo del mercato immobiliare. Oltre a questo, siamo attualmente preoccupati del deficit fiscale cinese, che potrebbe continuare ad aumentare nel 2017 così come già fatto nel 2016.
La banca centrale ha iniettato una marea di liquidità nel sistema bancario attraverso il programma MLF (Medium-term lending facility) e ciò potrebbe causare ad un certo punto alcuni problemi, in partioclare poichè potrebbe guidare al ribasso le pressioni inflattive. Crediamo fermamente che di fronte alla Cina si staglino gravi rischi economici e pertanto rimaniamo coerentemente rialzisti sul cambio USDCNY, che vediamo avvicinarsi a 7 nel medio termine.

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