Il nickel continua la corsa iniziata a fine gennaio in scia alle pressioni sul lato dell’offerta dopo l’annuncio da parte del Governo delle Filippine dell’ordine di chiudere oltre la metà delle miniere operanti sul territorio a causa dell’imposizione di standard ecologici più severi (anche di quelli applicati in altri grandi paesi produttori quali l’Australia e il Canada).
Dal punto di vista tecnico il metallo è salito fino a testare la trendline ribassista in essere dai massimi di novembre e al momento passante per 10.900 dollari per tonnellata. Un ostacolo oltre il quale i corsi avrebbero la strada spiananta per tornare in area 11.000/11.200 in prima battuta e in seguito proseguire fino a quota 11.400. Per contro, il mancato superamento di 10.900 favorerebbe una flessione con obiettivi a quota 10.000 in prima battuta e successivamente in in area 9.300 dollari.
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