L’Italia torna a crescere, ma non è ancora abbastanza

a cura di Nomisma

“Un po’ abbiamo ricominciato a crescere, questo è indubbio, ma in un contesto tutto sommato benevolo – 15 trimestri consecutivi di crescita – restiamo il grande convalescente nell’Eurozona”. Così Andrea Goldstein Managing Director di Nomisma commenta la prima stima del PIL 2016.

“Lo 0,2% trimestrale e soprattutto l’1,1% nei confronti del quarto trimestre del 2015 suggeriscono che sta lentamente ritornando la fiducia. È infatti dal lato della domanda interna che vi è un contributo positivo e l’apporto negativo della componente estera netta non va letto come un segnale di perdita di competitività, quanto piuttosto di ripresa degli investimenti e quindi di acquisto di macchinari dall’estero. Ma altrove il PIL corre a ritmi ben più incoraggianti” – osserva Goldstein. “Molto più rapidamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che sembrano capaci di resistere anche agli shock politici, e comunque a ritmo due volte superiore anche in Francia. Il gap tra l’Italia e i principali partner commerciali e finanziari si amplia ad ogni trimestre”.

“La strada per la crescita è tracciata? Certo” – conclude Goldstein – “nel 2016 il PIL (corretto per gli effetti di calendario) è aumentato dell’1,0%, finalmente lasciando alle spalle, anche se di pochissimo, la lunga parentesi dello zero virgola. Ma di ben altra crescita ha bisogno l’Italia per ripianare le devastazioni della Grande Recessione. I conti pubblici sono in mani esperte e sagge, dieci anni dopo le lenzuolate di Prodi e Bersani attendiamo ancora la sferzata 2.0 nelle riforme di struttura”.

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