Quando il “moat” batte l’indice

A cura di Marco Caprotti, Morningstar
Il vantaggio competitivo paga. La dimostrazione si ha guardando l’andamento del portafoglio Morningstar Wide Moat Focus in confronto con l’indice Msci Usa large cap. Il primo in un anno, fino al 13 febbraio, ha guadagnato il 43,8% (in euro), mentre il benchmark è salito del 33% (rispettivamente +32,54% e 25,44% in dollari).
Wide Moat Focus e Msci Usa Large Cap a confronto
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Dati in euro aggiornati al 13 febbraio 2016
Fonte: Morningstar Direct
“Per essere inclusa nella nostra strategia Wide Moat Focus, una società deve avere un vantaggio competitivo pari ad ‘Ampio’. In altre parole, deve essere in grado di fare meglio dei concorrenti per almeno 20 anni.”, spiega Karen Wallace, analista di Morningstar. “In termini di valutazioni deve avere lo sconto massimo all’interno del comparto di appartenenza”.
Quali settori hanno dato il contributo maggiore alla strategia? La Performance attribution elaborata attraverso la piattaforma Morningstar Direct indica che la spinta più grande è arrivata dai beni di consumo ciclici (+8,57%), seguiti dai titoli finanziari (+7,33%), dai tecnologici (+6,53%), dagli industriali (+6,49%) e dall’healthcare (+3,49%).
La zavorra è stata rappresentata dal real estate (-0,66%), dagli energetici (+0,42%), dai beni di consumo difensivi (+0,58%) e dai materiali di base (+1,24%). Nel caso degli andamenti positivi a frenare è stato il sottopeso che è stato dato ai settori rispetto al benchmark.
Dove sta lo sconto
In una situazione di valutazioni in crescita diventa essenziale andare a cercare i titoli con lo sconto maggiore. Fra i più interessanti, in termini di prezzo e moat, gli analisti di Morningstar indicano Express script (rating: 5 stelle, fair value 100 dollari contro i 70 dollari di questi giorni). Il gruppo è leader di mercato nei sistemi di pagamento fra aziende del settore farmaceutico e nella fornitura di benefit aziendali legati alla salute.
“Tutti gli indicatori di redditività futuri sono superiori alle attese del mercato”, spiega Vishnu Lekraj, analista di Morningstar in un report di metà dicembre 2016. “Anche noi siamo convinti che l’outlook rifletta la direzione positiva e la robusta strada di crescita che la società ha preso. Uno degli elementi che ci ha colpito è il tasso di fidelizzazione della clientela che si aggira intorno al 98%. Questo dato sottolinea la capacità delle società di creare valore”. I rischi tuttavia non mancano. “Il settore sta andando incontro a una forte ondata di consolidamenti che, se non sarà portata avanti con la necessaria cautela rischia di lasciare i gruppi fortemente indebitati”, dice l’analista. “Express Script, ad esempio, ha appena digerito l’acquisizione della concorrente Medco e sta aspettando il via libera dell’antitrust all’integrazione di Cigna, dopo di che potrebbe di nuovo tornare sul mercato”.
Un altro titolo da osservare con attenzione è 21th Century Fox (rating 4 stelle). “I prezzi ai quali viene trattata in questi giorni (29,5 dollari, Ndr), rappresentano un interessante livello di acquisto, soprattutto in considerazione del fair value di 35 dollari”, spiega Neil Macker, analista di Morningstar in un report del 6 febbraio 2017. “Il gruppo ha comunicato risultati relativi al secondo trimestre fiscale contradditori: l’utile lordo è stato superiore alle nostre attese, mentre i profitti netti sono stati leggermente al di sotto (7,68 miliardi di dollari, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, ma l’1,5% in meno rispetto alle stime) a causa dell’effetto valutario. I film per il cinema continuano a deludere, mentre vanno molto bene le produzioni per la televisione sulle quali il gruppo sta orientando la sua strategia”.
Nel comparto tecnologico, uno dei titoli sul quale gli analisti puntano i riflettori è Salesforce.com (rating 4 stelle, fair value: 99 dollari. Prezzo corrente: 80,9 dollari). “I software come strumenti di servizio sono uno dei metodi più veloci per le aziende per tagliare i costi nel settore IT”, spiega Rodney Nelson, analista di Morningstar in un report del 17 novembre 2016. “Salesforce.com è uno dei pochi operatori puri in questo segmento ed è in grado di realizzare guadagni superiori a quelli dei concorrenti. La società ha sviluppato un gran numero di prodotti ad alta crescita, che spingono la profittabilità nel lungo periodo, fra cui strumenti di marketing e di analisi”.

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