Economie sulla via della crescita

A cura di Deutsche AM

La crescita economica è stata in prima pagina, grazie a Janet Yellen che suona sempre più “aggressiva” e la Commissione europea che ha rivisto le sue previsioni di crescita della zona Euro. Anche il Giappone continua ad espandersi.

Nella sua testimonianza semestrale davanti al Congresso (il suo primo da quando ha assunto l’incarico Trump), Janet Yellen non ha indicato un calendario per il prossimo rialzo dei tassi della Fed. Tuttavia, ha dichiarato che attendere troppo a lungo per alzare i tassi potrebbe comportare per la Fed dover alzare i tassi più rapidamente, potenzialmente sconvolgendo i mercati finanziari. Dopo i suoi commenti, la probabilità implicita di mercato di un rialzo dei tassi Fed nel marzo è aumentata bruscamente al 42%. Ma riteniamo ci siano tre ragioni per cui la Fed aspetterà ancora fino a giugno. In primo luogo, vuole vedere un miglioramento nei dati “duri” e “soft” (i dati sul sondaggio e la fiducia). In secondo luogo, la Fed vorrà anche attendere maggiore chiarezza per quanto riguarda le politiche fiscali proposte del Presidente Trump. In terzo luogo, riteniamo che la Fed vorrà preparare con cura i mercati per un aumento: la storia suggerisce che sollevare sistematicamente i tassi può rischiare di iniziare una crisi…

La Commissione europea ha aumentato le sue previsioni di crescita economica della zona euro (al 1,6% nel 2017 e 1,8% nel 2018), sostenendo che il consumo privato potrebbe sostenere l’espansione, mentre la ripresa globale potrebbe aumentare le esportazioni europee. Ma la Commissione è attenta a mettere in guardia circa i rischi al ribasso per l’ambiente globale. Nel frattempo, l’economia tedesca sta avanzando abbastanza convincentemente, con una crescita sostenuta nel 4° trimestre 2016 dai consumi pubblici e privati: il passaggio secolare ad una crescita che è guidata più a livello nazionale continua.

I motori economici del Giappone proseguono su un’ottima traiettoria: le esportazioni sono cresciute del 2,6% (annualizzato) nel 4° trimestre 2016 e gli investimenti non residenziali dello 0,9%, ma consumi privati piatti e il consumo pubblico è sceso. La crescita complessiva del PIL è stata dell’1% nel 4° trimestre e dell’1% nel 2016, ben sopra il potenziale di crescita di lungo periodo stimato del Giappone. Ma sembra probabile che la crescita del 4° trimestre avrà scarso impatto sulla futura politica di Banca del Giappone: l’inflazione giapponese è destinata a rimanere al di sotto del 2% dell’obiettivo a lungo termine della banca per ancora qualche tempo.

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