Mercati emergenti: la lepre e la tartaruga

A cura del team Quality Growth di Vontobel AM

“La lepre e la tartaruga”, una delle famose favole di Esopo, parla dell’importanza di essere pazienti e spiega perché riteniamo che sia possibile ottenere une performance costante e sostenuta nel corso del tempo.  Il racconto conserva la sua attualità, in particolare se riferito agli investimenti sui mercati emergenti. Questa asset class ha espresso una buona performance per la maggior parte del 2016, grazie alla stabilità economica delle principali economie della regione e alle diverse riforme strutturali che attualmente trovano applicazione su alcuni mercati emergenti. Anche il recupero dei prezzi delle materie prime, la bassa inflazione e la solidità dei volumi dell’export hanno fornito il loro contributo. Come la lepre nella favola di Esopo, i titoli ciclici, in particolare nel comparto energetico e dei materiali, sono stati rapidissimi a scattare una volta iniziata la ripresa. La rotazione nella performance settoriale li ha visti arrivare in prima posizione. L’accordo tra i paesi dell’OPEC sul primo taglio alla produzione in otto anni ha portato a un rally dei produttori di energia. I titoli del settore dei materiali, invece, hanno beneficiato della possibilità di un aumento della spesa per infrastrutture. All’estremo opposto della rotazione settoriale abbiamo assistito a pressioni di vendita su attività meno sensibili al ciclo, dove molti investitori avevano prima cercato rifugio, inclusi i beni di consumo di base e la sanità. Riteniamo tuttavia che gli utili dei titoli ciclici possano essere volatili e sospinti da fattori macro-economici più ampi, il che porta tipicamente a un andamento alquanto imprevedibile dei prezzi di queste azioni. In qualità investitori a lungo termine, preferiamo evitare questo tipo di aziende con prospettive difficili da prevedere e largamente al di fuori del controllo del management. Inoltre, poiché i mercati emergenti possono essere vulnerabili a rischi politici diversi a seconda del paese, e a contesti macro-economici problematici, prediligiamo quelle aziende in grado di offrire una crescita degli utili a lungo termine sostenibile e prevedibile, anno dopo anno – tutte caratteristiche che possono attutire l’impatto di uno shock di mercato. Di solito, tendiamo a trovare più opportunità di questo tipo nel settore dei beni di consumo di base, pronto a trarre vantaggio dalle opportunità di crescita strutturale a lungo termine dei mercati emergenti. Le società di questo settore sono più strettamente collegate alla crescita della classe dei consumatori domestici e ai trend demografici favorevoli che sostengono i mercati emergenti.Anche se i titoli del settore sono stati messi sotto pressione subito dopo le elezioni USA, nel lungo termine hanno dimostrato costanza, come la tartaruga della favola. Le società produttrici di beni di consumo di base hanno infatti evidenziato una crescita costante dei profitti i quali, per loro stessa natura, sono meno sensibili ai cicli economici.  All’interno del settore, privilegiamo quelle società che a nostro avviso possiedono solidi modelli di business e una crescita degli utili stabile. Riteniamo che investire in società di alta qualità come queste possa mitigare il rischio di perdite, il che può aiutare a capitalizzare gli attivi a tassi superiori nel lungo termine. L’effetto “compounding” (capitalizzazione composta) delle società presenti nel nostro solido e affidabile portafoglio garantisce un ritmo che alla fine può aiutarle a vincere la sfida.

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