Il “piano Marshall” per la finanza USA

E’ questioni di giorni (o meglio ore) quando Barack Obama e il suo team di esperti economici capitanati dal segretario al Tesoro Tim Geithner , annunceranno al mondo intero il piano di salvataggio del sistema finanziario Usa. 

Fino ad oggi molto è stato detto su come risollevare il sistema delle banche Usa e come affrontare i miliardi (per non dire trilioni) di asset tossici che navigano nei bilanci di quasi tutti gli istituti di credito americani ma i risultati stentano a farsi vedere e le quotazioni dei titoli finanziari continuano a precipitare. Come se non bastasse, le pagine dei quotidiani degli ultimi giorni hanno puntato i riflettori sui bonus miliardari dei top manager americani, mai come ora simboli di un sistema malato e profondamente diseguale.

Il piano Obama prevede tre punti fondamentali: 1) ripulire definitivamente i bilanci delle banche dagli asset più rischiosi; 2) rinnovare la fiducia nel sistema e far ripartire il mercato dei titoli di credito; 3) tutelare i cittadini americani che stanno per perdere la casa perché stritolati dalle rate del mutuo.

BAD BANK

La parte del piano che riguarda le banche e la pulizia dei bilanci, molto probabilmente vedrà la costituzione di una “Bad Bank” termine già comparso più volte nei mesi scorsi ma mai veramente implementato.

Obama pensa di costituire un megafondo in cui far confluire i miliardi di dollari di asset tossici ancora in circolazione; strumenti che dopo il crollo del mercato immobiliare continuano a perdere di valore e che nessuno sa bene come valutare.

L’amministrazione Obama , allora, pensa di comprare questi asset utilizzando parte dei soldi stanziati per il TARP e parte attraverso l’emissione di nuovo debito. In aggiunta, la Federal Deposit Insurance Corporation (FIDC), farà da garante per questo massa di asset ‘radioattivi’ che dovrebbero raggiungere la cifra astronomica i 1.000 miliardi di dollari o poco meno di 800 miliardi di euro.

Uno dei tanti problemi connessi con i titoli legati al mercato immobiliare, la  valutazione degli stessi asset (uno dei maggiori problemi emersi dallo scoppio della crisi) verrà fatta attraverso un nuovo modello valutativo e non su base d’asta. Come corollario di questa impresa titanica, Obama si appresta a mettere la parola fine ai mega stipendi e bonus miliardari dei manager Usa, e imporrà delle restrizioni anche sulla distribuzione di dividendi. Queste ultime due iniziative dovrebbero servire a portare nuovamente fiducia negli investitori americani, che alla fine saranno gli unici veri ‘sponsor’ di tutta l’operazione.

FAR RIPARTIRE IL MERCATO DEL CREDITO

Una seconda iniziativa che verrà presto attuata da Obama e dal suo team, sarà quella di far ripartire il mercato del credito, linfa vitale per il buon funzionamento dell’industria e dei bisogni dei cittadini.

In questo senso la principale proposta dovrebbe riguardare una maggiore collaborazione tra la Federal Reserve e il Tesoro, che insieme forniranno prestiti low-cost a tutti quegli investitori che vorranno investire negli strumenti finanziari che hanno come sottostante il debito dei consumatori. Questa mossa dovrebbe così far ripartire il mercato del credito e gli investimenti in prodotti quali Mbs, Jumbo Mbs e municipal bonds: titoli che oggi trovano difficoltà nell’essere collocati sul mercato con effetti catastrofici sull’approvvigionamento degli stessi stati americani (California docet).
Anche in questo caso, il Tesoro potrebbe offrire delle garanzie sui prodotti del credito, sempre nel tentativo di far ripartire la macchina.

MUTUI: TETTO DEL 38% SUL REDDITO

L’ultima iniziativa riguarda il mercato immobiliare, la miccia che ha fatto scattare tutta la crisi finanziaria. Il Governo intende imporre un limite massimo alla rata mensile dei singoli mutui, che non dovrebbe superare il 38% del reddito disponibile della famiglia. A questo si pensa di affiancare un programma di aiuti per quei mutui il cui valore ha ormai superato il valore della stessa abitazione.

ANCHE LA GERMANIA SI PREPARA A LANCIARE LA BAD BANK

L’esempio di Obama potrebbe essere presto essere imitato anche dal Governo tedesco di Angela Merkerl. Secondo il FT, infatti, la Merkel si appresterebbe a varare una sorta di -bad bank- dove convogliare i titoli tossici degli istituti di credito tedeschi. Il piano prevede – ma nulla è ancora certo – finanziamenti pubblici per l’acquisto degli asset radioattivi, cui seguirebbe un’iniezione di capitali freschi nei bilanci I(ripuliti) delle banche . Il piano, se dovesse essere approvato, potrà vedere la luce ai primi di marzo in modo da esercitare i primi effetti positivi sui bilanci delle banche che riportano i risultati di bilancio proprio in quel periodo.

Così come negli Usa, lo scorso ottobre anche il Governo della Merkel ha varato un piano di sostengo per il sistema bancario: sfortunatamente i 500 miliardi di euro a sostegno dell’industria poco sono serviti a frenare l’ondata di vendite sui finanziari e a calmierare la perdita di valore degli asset più tossici.

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