Wall Street ora inizia a temere l’effetto Trump

WALL STREET CAMBIA IDEA SU TRUMP? – Fino a poche settimane fa Donald Trump veniva dipinto da molti analisti americani come una possibile incognita “positiva” in grado di tornare più o meno strutturalmente ad accelerare la crescita economica a stelle e strisce. Ma dopo alcuni passi falsi compiuti nelle prime due settimane dal suo insediamento alla Casa Bianca, qualcuno a Wall Street inizia a domandarsi se possa davvero essere un elemento di sviluppo o non piuttosto un rischio per la tenuta della crescita.

GOLDMAN SACHS DIVENTA PIU’ PRUDENTEGoldman Sachs, in particolare, ha segnalato come “dopo il primo mese dell’anno, il bilancio dei rischi è in qualche misura meno positivo” di quanto non fosse quello atteso a fine 2016, quando ci si attendeva che iniziative per ridurre le tasse e alleggerire la regolamentazione di molti settori economici avrebbero più che bilanciato eventuali misure neo-protezionistiche e di restrizione dell’immigrazione. Goldman Sachs cita tre aspetti che inducono a una maggiore cautela.

TRE MOTIVI DI PREOCCUPAZIONE – Anzitutto la difficoltà che Repubblicani hanno dimostrato di avere nell’abrogare l’Obamacare non fa ben sperare nella possibilità di arrivare ad un accordo rapido sul taglio delle tasse e l’avvio di nuovi investimenti in infrastrutture. Inoltre gli ultimi ordini esecutivi di Trump (come quello che voleva bloccare per 3 mesi l’immigrazione da sette paesi islamici, ndr) hanno causato una ancora maggiore polarizzazione politica riducendo gli spazi per una collaborazione bipartisan al Congresso. Infine la focalizzazione di Trump sull’immigrazione e i commerci potrebbe rivelarsi più che deludente per Wall Street e “Corporate America”, potrebbe essere dannosa.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!