Petrolio sotto tono, le tensioni Usa-Iran rafforzano il dollaro

PETROLIO IN CALO – Petrolio che scivola nuovamente sotto i  54 dollari al barile al Nymex, con il future sul Wti texano che passa di mano a 53,72 dollari al barile al momento (11 centesimi meno dell’ultimo fixing) dopo che già venerdì il dato più forte del previsto delle scorte petrolifere statunitensi aveva indebolito nuovamente le quotazioni del greggio nonostante i tagli concordati dall’Opec e da paesi non-Opec come la Russia siano operativi dal primo gennaio.

ORO NERO SOFFRE DOLLARO E TENSIONI USA-IRAN – In ribasso anche il Brent del Mare del Nord che a Londra oscilla sui 56,56 dollari al barile, un quarto di dollaro meno della chiusura di venerdì scorso. A pesare sull’oro nero è anche una certa incertezza del dollaro, che oggi tira il fiato cedendo lo 0,3% contro le principali valute mondiali, ma che resta vicino ai livelli record visti nelle ultime settimane anche a causa della nuovamente montante tensione tra Stati Uniti e Iran dopo la decisione di Donald Trump di tornare ad applicare sanzioni al paese medio orientale accusato di non rispettare gli impegni presi in tema di programmi missilistici.

ENI E TENARIS IN ROSSO, SAIPEM PROVA A RESISTERE – Secondo alcuni analisti la debolezza del petrolio conseguente la tensione che torna a salire sui mercati potrebbe portare l’oro nero ad oscillare per alcune settimane tra i 57 e i 54 dollari al barile, livelli sopra e sotto i quali sarebbe opportuno prendere profitto ovvero tornare ad effettuare acquisti. Di riflesso Eni torna a cedere l’1,65% a Piazza Affari (dove dopo una mattinata prudente gli indici perdono oltre l’1,5%), con Saipem che tenta di confermarsi sui livelli di venerdì e Tenaris che oscilla a -1,23%.

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