Fed, colombe mascherate da falchi

A cura di Deutsche AM

È una semplificazione dividere i banchieri centrali in restrittivi ed accomodanti. Il rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed in verità ha mascherato  un atteggiamento  accomodante. Anche in Cina ed in Giappone non è tutto nero e bianco.

Il rialzo del tasso d’interesse di riferimento dello 0,25% da parte della Federal Reserve (Fed) statunitense non ha sorpreso nessuno, essendo stato già anticipato dai membri della Fed. Ma la Presidente della Fed Janet Yellen ha sototlineato che il comitato non ha cambiato idea sulla presenza di rischi economici, che la politica monetaria resta “accomodante” e che il rialzo dei tassi non costituisce un cambiamento delle previsioni economiche. Ciò è stato apparente nel fatto che le previsioni per la crescitaeconomica e l’inflazione sono state lasciate pressoché immutate, come anche le previsioni economiche. Le apsettative puntano a due soli rialzi dei tassi ulteriori nel corso dell’anno. I mercati sono stati rapidi nel realizare che si tratta di lupi in veste d’agnello e hanno reagito di conseguenza: i rendimenti delle obbligazioni governative ed il Dollaro sono calati, mentre le azioni sono salite. Riteniamo che il tono meno restrittivo della Fed sia giustificato dalla crescita modesta della spesa al consumo negli Stati Uniti e dai potenziali rischi politici futuri. Ci aspettiamo due ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed nel 2017, ad iniziare da giugno.

Le banche centrali in Cina e Giappone hanno rilasciato degli annunci all’indomani della decisione della Fed, nel caso della Cina fuori dall’agenda ordinaria. La decisione della banca centrale cinese (People’s Bank of China, PBoC) di incrementare il tasso “repo” è stata presa per mostrare un approccio più restrittivo, ma va notato che il tasso d’interesse di riferimento è stato lasciato immutato, forse per via di preoccupazioni legate all’indebitamento in Cina. La Banca centrale giapponese (BoJ) invece mantiene l’approccio di politica monetaria espansiva, intenta ad espandare la base monetaria al fine di stimolare l’economia, ma dichiarando che tiene d’occhio la Fed.

Non vi è stata alcuna sorpresa nella decisione della Bank of England (BoE) di lasciare i tassi d’interesse immutati, ma la Banca ha fatto riferimento all’inflazione. I dati del mercato del lavoro indicano una contrazione degli introiti reali. L’evento principale per i mercati è stata l’elezione in Olanda, dove il Partito Liberale (VDD) dell’attuale Primo Ministro Rutte è stato confermato come partito maggiore, battendo il partito euroscettico (PVV) di Geert Wilders. C’è chi intravede un segnale per l’elezione presidenziale in Francia ma le dinamiche di voto potrebbero mostrarsi alquanto diverse.

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