Forti afflussi sugli Etf azionari: l’analisi di Amundi

A cura di Vincenzo Sagone, Responsabile ETF & Indexing Business Unit di Amundi Sgr
I flussi del mese di febbraio 2017 nel mercato europeo degli ETF hanno raggiunto i  9,7 miliardi di euro, suddivisi tra ETF azionari con oltre 6 miliardi di euro  e ETF a reddito fisso con 3 miliardi di euro. Nel complesso, il 2017 è iniziato con un trend molto positivo con oltre 20  miliardi di flussi in entrata da inizio anno che rappresentano quasi la metà dei flussi del 2016.
Le azioni globali sono passate al comando nel mese di febbraio, con una raccolta pari a 596 milioni di euro in esposizioni con copertura del rischio di cambio e 335 milioni di euro in esposizioni senza copertura. La crescita economica rimane solida nella maggior parte dei paesi e continua ad essere trainata dai consumi interni, con un lieve miglioramento degli investimenti (in particolare negli Stati Uniti, Eurozona e Giappone) e del commercio estero (principalmente in Asia).
Seguono gli ETF azionari emergenti con flussi in entrata pari a 628 milioni di euro. Anche se la situazione economica diverge da un paese all’altro, l’universo emergente rimane, nel complesso, ancora molto attraente: valutazioni interessanti, divise spesso sottovalutate, sottopesi molto significativi nei portafogli, afflussi di capitali potenzialmente elevati.
Gli ETF esposti ai titoli azionari europei completano il podio, con una raccolta di 430 milioni di euro nel corso del mese. Sulla scia di una buona performance nel 4 ° trimestre del 2016 (PIL in crescita dello 0,4% rispetto al 3 ° trimestre), gli indicatori della zona euro per l’inizio del 2017 si sono rivelati migliori del previsto, raggiungendo livelli che non si vedevano da diversi anni. Il ciclo economico europeo, indietro  rispetto a quello degli Stati Uniti, non ha ancora raggiunto il punto in cui potrebbe generare pressione inflazionistica. L’unico elemento di rischio è rappresentato dalle incertezze politiche.
A livello di singoli paesi, gli ETF azionari sul Giappone sono stati i vincitori in termini di flussi nel mese di febbraio (701 milioni di euro senza copertura del rischio di cambio, 255 milioni di euro con copertura): guardando gli indicatori macroeconomici, possiamo osservare che gli investimenti sono rimbalzati nel 4 ° trimestre 2016, invertendo il trend dei primi 3 trimestri del 2016. A partire dalla fine dello scorso anno, si osserva un continuo miglioramento economico nel 1 ° trimestre.
Inoltre, la politica fiscale rimane un fattore chiave di crescita. Infine, la politica della BoJ, che mira a mantenere il tasso a 10 anni pari a zero nel prossimo futuro, sta consentendo il permanere di una politica monetaria accomodante.
Nell’universo degli ETF Smart Beta, il fattore Value è in testa con afflussi pari a 944 milioni di euro a febbraio 2017, mentre il fattore Size si aggiudica il secondo posto ad una certa distanza (150 milioni di euro in Small-cap, 136 milioni di euro in Mid-cap).
Nell’universo del reddito fisso, gli ETF esposti ai titoli di stato di paesi emergenti continuano a dominare i flussi in entrata, con una raccolta pari a 1.268 milioni di euro nel corso del mese.
Le obbligazioni indicizzate all’inflazione degli Stati Uniti hanno registrato afflussi significativi (+852 milioni di euro): l’aumento delle aspettative di inflazione ha rappresentato un punto di svolta e gli investitori stanno costruendo le proprie posizioni per beneficiare di tale trend.
Inoltre, al fine di sfruttare al meglio l’aumento dei tassi negli Stati Uniti, gli investitori privilegiano gli ETF esposti alle  obbligazioni corporate a tasso variabile che hanno raccolto 528 milioni di euro.

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