Sì agli high yield, ma solo di alta qualità

a cura di Kames Capital

State alla larga dalle emissioni di titoli high yield a qualità ridotta. Questo il suggerimento di Jack Holmes, gestore degli investimenti del team high yield di Kames Capital, secondo cui, all’interno di questo mercato, è preferibile dare la precedenza al segmento di qualità più elevata.

I fondi obbligazionari high yield globali sono partiti in quarta nel 2017 e gli ottimi rendimenti realizzati da inizio anno hanno portato ad un aumento delle emissioni da parte delle società con rating inferiore. Tuttavia, la qualità dell’emittente e le fonti di finanziamento alle quali questo ricorre sono aspetti che non devono essere tralasciati.

“Anche se da inizio anno i rendimenti dell’high yield globale sono apparsi estremamente solidi, di recente un numero sempre maggiore di società sfrutta la solidità del mercato per emettere obbligazioni”, ha spiegato Holmes. “Come spesso accade in periodi come questi, molti emittenti sono di qualità ridotta; ad esempio, abbiamo visto obbligazioni CCC con cedole non contrattuali (dove una società può decidere di pagare con altri titoli di debito invece che con fondi liquidi, ndr), il che non è mai un buon segno, e obbligazioni che finanziano prestiti ai più rischiosi mutuatari privati subprime nel Regno Unito”. In particolare, le obbligazioni CCC del mercato Usa hanno rappresentato oltre il 20% di tutte le nuove emissioni lanciate da inizio 2017: un tasso doppio rispetto a quello dello scorso anno.

In un contesto come questo, però, è meglio puntare sempre sul segmento ad alta qualità. “Abbiamo individuato interessanti opportunità di acquisto in obbligazioni di società di qualità più elevata che tendono a essere trascurate quando aumenta la propensione al rischio”, ha continuato Holmes. “Tra queste Quintiles, una delle migliori società nel campo dell’informazione sanitaria, che ha alle spalle 25 anni di rapporti con tutte le migliori case farmaceutiche, e la britannica TalkTalk, una società di telecomunicazioni con una struttura di costo molto competitiva e robusti flussi di ricavi ricorrenti. Di questi tempi, è possibile prestare il proprio denaro a società con un rischio decisamente inferiore e senza particolari sacrifici in termini di rendimento, generando quindi livelli di reddito superiori con un rischio più ridotto.”

Nel complesso Holmes ritiene che le prospettive dell’high yield resteranno “ragionevolmente robuste” quest’anno, nonostante Kames intenda concentrarsi ancora sulle aree del mercato che offrono una buona qualità del credito e rendimenti interessanti. “Restiamo del parere che il miglior modo per ottenere rendimenti interessanti sul lungo periodo sia investire in maniera disciplinata in società di buona qualità con robusti flussi di ricavi ricorrenti. Il nostro approccio al mercato delle nuove emissioni resta questo e aspettiamo di coglierne i frutti”.

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