Il 2016 di Enertronica è stato negativo, con i principali dati di bilancio in calo (ricavi scesi da 108 a 90 milioni, ebitda da 7,9 a 5,3 milioni, utile netto da 3,7 a 2,5 milioni), ma le prospettive della società rimangono positive. Il piano industriale 2017-2021 presentato oggi evidenzia un target di 117 milioni di fatturato per quest’anno, con 13 di ebitda e 7 di utile netto. Il tutto a fronte di una market cap che si ferma a 15 milioni di euro. E il 2017 potrebbe anche essere l’anno del primo dividendo per il gruppo laziale, la cui strategia si basa su quattro pilastri: energie rinnovabili (consolidamento Epc e crescita Ipp), smart utility (Esco, crescita del mercato industriale e uscita da quello retail), industria (grazie al consolidamento di Elettronica Santerno) e O&M (per rinnovabili, industriale e servizi informatici).
Stando ai target societari il gruppo varrebbe così solamente poco più di 2 volte i profitti attesi per quest’anno…
Ancora più interessante, ma anche più speculativo e abbastanza illiquido, potrebbe così essere il warrant Enertronica che scade nel 2018: a poco meno di 0,8 euro costa meno di un quarto rispetto all’azione, è “in the money” (la conversione è fissata a 2,60 euro) e quindi anche a sconto sul titolo.
Senza contare che una crescita borsistica della società potrebbe poi portare al passaggio al mercato principale di Borsa Italiana: l’Ad Vito Nardi ha indicato infatti un target di 40 milioni di market cap per fare il salto all’Mta. M.M.