Cresce l’ottimismo globale, clima ancora incerto in Italia

I dati dell’ultimo International Business Report (IBR), realizzato su base trimestrale da Grant Thornton International Ltd, mostrano che la maggior parte delle imprese a livello mondiale ha iniziato il 2017 in un clima di ottimismo. Tutto ciò è particolarmente evidente tra le imprese delle principali economie mondiali, inclusi Stati Uniti e Cina.
L’IBR si basa su oltre 10.000 interviste con imprenditori e manager, nonché su dati economici previsionali internazionali. Il presente report analizza i fattori di crescita e i possibili ostacoli che le imprese si troveranno ad affrontare nei prossimi 12 mesi, tra cui l’incertezza economica, la crescita delle esportazioni e la propensione delle imprese a reinvestire.
Globalmente il livello di ottimismo a fine 2016 si attestava al 38%, 5 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente. Allo stesso modo, la percentuale di imprese a livello globale che prevedeva un incremento dei ricavi nel 2017 ha raggiunto nell’ultimo trimestre dello scorso anno la percentuale più alta nell’ultimo biennio.
L’Italia va decisamente in controtendenza, l’ottimismo è infatti calato di 14 punti percentuali rispetto al trimestre precedente attestandosi al 12%. Il dato riflette il clima di incertezza politica degli ultimi mesi del 2016, tuttavia gli indicatori dell’andamento economico hanno fatto registrare incrementi significativi, con previsioni su ricavi (52%, in crescita di 4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente), redditività (48%, in crescita di 16 punti) e export (28%, in crescita di 16 punti) tutti in crescita.
Il quadro europeo:

  • I dati relativi all’ultimo trimestre 2016 sono positivi per tutta l’Eurozona, anche se si segnalano maggiori incertezze per i Paesi che hanno stretti legami commerciali con il Regno Unito (Polonia e Irlanda), come conseguenza delle negoziazioni dopo il referendum sulla Brexit.
  • Le prospettive per il nuovo anno sono particolarmente positive per Spagna (+27 punti), Francia (+20 punti) e Paesi Bassi (+10 punti).
  • Sempre nell’Eurozona, le aspettative sull’andamento dei prezzi sono aumentate di 7 punti (22%) rispetto all’anno precedente, la redditività di 5 punti (37%) e le attese sulle esportazioni registrano un aumento di 2 punti (24%). Le intenzioni di investimento sono in aumento in tutti i settori: impianti e macchinari +9 punti (47%), nuove costruzioni +4 punti (19%) e ricerca e sviluppo +1% (23%).
  • Sebbene di poco inferiore alla media globale (29%, + 1 punto rispetto al periodo precedente), le imprese europee hanno fatto registrare un netto incremento (+10 punti) delle previsioni delle imprese per quanto riguarda l’occupazione: Regno Unito (+18 punti), Italia (+16 punti), Paesi Bassi (+14 punti), Germania (+13 punti), Francia (+10 punti) e Spagna (+8 punti).
  • Comunque, un problema rilevante è rappresentato dalla mancanza di lavoratori qualificati, con un aumento a livello europeo del gap di quattro punti (30%) dal terzo al quarto trimestre 2016.
  • Per quasi tutti i Paesi, i profitti sono in crescita più velocemente rispetto all’aumento dei salari Questo distacco tra capitale e lavoro ha contribuito ad aumentare il risentimento tra i lavoratori, spingendoli verso partiti politici di stampo populista. Se il trend dovesse essere confermato
    potremmo osservare l’emergere e la conferma di altri partiti populisti, specialmente laddove il tasso di disoccupazione risulta essere più alto.

Ottimismo:

  • L’ottimismo delle imprese dell’Unione Europea cresce di 6 punti percentuali (34%) e di 10 punti nell’Eurozona (37%).
  • Alcuni Paesi hanno visto cali importanti per quanto riguarda l’ottimismo: Italia (-14 punti) e Irlanda (-22 punti).

Italia

  • L’Italia rimane nella parte bassa della classifica in controtendenza rispetto al trend europeo, con la fiducia che crolla di 14 punti (12%), rispetto al 34% dell’Unione Europea e al 38% a livello globale.
  • Il dato riflette l’incertezza legata al clima politico che ha portato alla sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale e alla continua instabilità politica.
  • Comunque, gli indicatori dell’andamento economico sembrano ancora forti, con un aumento delle attese di fatturato (+4 punti, 52%), redditività (+16 punti, 48%) ed export (+16 punti, 18%).
  • Le attese sull’occupazione segnano +16 punti (in totale 30%), contro l’aumento medio di 10 punti registrato nell’Unione Europea (26%) e di un solo punto percentuale a livello globale (29%).

Francia

  • L’ottimismo delle imprese è cresciuto di 20 punti, fino a raggiungere il 15%.
  • Gli altri indicatori economici hanno mostrato un significativo rafforzamento in termini di fiducia: la redditività (aumento di 16 punti fino a raggiungere il 25%), livello dei prezzi (aumento di 12 punti, 15%), fatturato (+9 punti, fino al 25%) e l’export (+5 punti, 19%).
  • Le elezioni presidenziali, che si terranno ad aprile 2017, potrebbero provocare incertezza nel prossimo trimestre.

Spagna

  • L’ottimismo delle imprese è cresciuto di 27 punti, fino a raggiungere il 47%.
  • Il dato sull’ottimismo è completato dall’aumento delle aspettative sulla redditività (crescita di 13 punti, 57%) e sul fatturato (+9 punti, 65%) e le aspettative sull’occupazione (+8 punti, 36%).
  • Lo stallo in cui si trovava la situazione politica spagnola è stato superato e il mercato del lavoro è tornato a crescere.
  • D’altra parte, le aspettative sull’export hanno sofferto un calo (-8 punti, 31%) così come il livello dei prezzi è sceso leggermente (-1 punto, 10%).

Paesi Bassi:

  • Il livello di ottimismo è cresciuto di 10 punti, fino a raggiungere il 78%.
  • Questo dato si riflette in una maggiore fase di ripresa per quanto riguarda le aspettative riguardanti le diverse variabili: livello dei prezzi (+20 punti fino al 42%), livello di occupazione (+14 punti, fino al 46%) e, in misura minore, la redditività (+2 punti fino al 60%).
  • Comunque, le aspettative legate all’export sono crollate in modo drammatico, di 12 punti per raggiungere il 18%, dato che porta le aspettative sull’export ai livelli di metà 2014.
  • Le elezioni politiche che si sono tenute a marzo 2017, sono un importante fattore che condizionerà il comportamento del business per il prossimo trimestre.

 «Nonostante le buone notizie a livello globale, non si può ignorare che l’Italia vive ancora in uno stato di pessimismo generale anche se i singoli indicatori economici sono in crescita. dichiara Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton Le cause di questa situazione a luci e ombre vanno ricercate nella crisi del debito pubblico che ha investito l’Europa dal 2009 e, soprattutto, nell’instabilità politica italiana che non consente di prefigurare alle imprese uno scenario sufficientemente sicuro e certo per effettuare piani di investimento significativi per il futuro».

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