Gam: “Il rally delle small e mid cap ha buone chance per proseguire”

Di Guido Marveggio, responsabile delle strategie azionarie per le small e mid-cap europee di Gam

Siamo molto ottimisti per il futuro delle società a piccola e media capitalizzazione nel 2017. Secondo la rilevazione dell’indice MSCI Europe Small Cap ND, negli ultimi cinque anni al 31 dicembre 2016 i rendimenti annualizzati del settore sono stati vicini al 18%. Il 2017 è cominciato bene e dal nostro punto di vista non ci sono ragioni perché l’asset class non debba continuare a generare rendimenti simili. I fondamentali per sostenerli ci sono: le revisioni degli utili sono positive, sostenute da una crescita dei ricavi su livelli che non vedevamo da un po’. Le aspettative del consenso si attestano dunque all’8% circa di crescita per il turnover e al 19% in termini di utile per azione. Quest’ultima rilevazione ci sembra abbastanza ottimistica e, dal nostro punto di vista, la stima più ragionevole si attesta intorno al 14-16%.

Anche il contesto macroeconomico è positivo, in particolare la fiducia dei consumatori. Verosimilmente il tasso di disoccupazione in alcune aree del Vecchio Continente continua ad essere elevato, ma le prospettive così come la situazione complessiva nel Continente sono solide. La crescita del PIL è in rialzo e gli indicatori anticipatori stanno evidenziando la ripresa. Il sentiment del mercato e delle società, così come il settore delle costruzioni, è altrettanto ottimistico. La svolta negli Emergenti, così come la perdurante crescita degli Stati Uniti, dovrebbe generare effetti a cascata positivi per le small e mid cap.

Le preoccupazioni degli investitori discendono attualmente da timori di natura politica relativi alle elezioni francesi, le quali ci attendiamo aprano le porte ad un governo non populista che dovrebbe spingere gli investitori a tornare sul mercato azionario europeo. Le valutazioni nel segmento appaiono attraenti e rimaniamo prudenti solo per quanto riguarda il segmento delle micro-cap, per le quali i rendimenti sono stati molto elevati l’anno scorso, ed ora che le valutazioni iniziano ad essere sotto pressione notiamo una certa noncuranza da parte degli investitori.

Guardiamo alle società con solidi bilanci, di cui il settore small e mid cap è molto ricco. Con tale solida base finanziaria le società sono in grado di fare gli opportuni investimenti per rimanere competitive o per entrare in nuove aree di futura potenziale crescita. Inoltre sono di solito in grado di assicurare alti dividend yield. E’ interessante notare come la solidità dei bilanci implica che queste società sono spesso attive in operazioni di M&A, la maggior parte delle volte in qualità di acquirente. Guardando alla composizione del portafoglio, tendiamo ad avere una polarizzazione verso i titoli ciclici, per via della natura stessa della composizione dell’asset class. Guardiamo con particolare favore i titoli industriali, tecnologici e dei beni di consumo, così come quei modelli di business a bassa intensità di capitale e titoli growth sia ciclici che strutturali. Anche le operazioni straordinarie rientrano nel nostro approccio, poiché l’attività di stock-picking è in grado di fare davvero la differenza in questi casi.

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