Cina, azioni prossimo a una correzione?

A cura di Wings Partners Sim

Nel fine settimana i dati sul manifatturiero cinese non sono stati all’altezza delle aspettative: l’indice PMI redatto da Markit-Caixin è infatti sceso (in contrasto rispetto alla rilevazione ufficiale) a 51,2, rispetto al 51,7 di febbraio. Nel contempo la People’s Bank of China ha ufficializzato l’innalzamento degli interessi per i prestiti overnight di 20 bps al 3,3%, dallo scorso 20 marzo, aggiungendo che sono stati iniettati nel sistema finanziario 122 miliardi di yuan lo scorso mese, per evitare crisi di liquidità e compensare gli effetti restrittivi di un rialzo dei tassi.

Nel sistema finanziario cinese continua a diffondersi invece uno stato di diffidenza, derivante da un incremento dei default su bond locali da parte di aziende private: da inizio anno sono già stati annunciati default su nove bond (da sette compagnie), contro i 29 dell’intero 2016, un numero ancora lontano da una situazione di crisi ma confermando segnali di stress che potrebbe aggravarsi nel tempo. Infatti sempre più compagnie sono in difficoltà e non riescono più a finanziarsi portando a problematiche di flussi di cassa, in una situazione che dovrebbe portare ad una progressi-va diffusione, specie se i tassi d’inte-resse continuassero a salire.

Cresce pertanto il numero di gestori di fondi a ritenere che l’azionario asiatico sia destinato a stornare nei prossimi mesi, dopo un rialzo pros-simo al 9% nel primo trimestre dell’MSCI Asia Pacific Index.
Intanto per la settimana l’evento più atteso è l’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, che si sono dati appuntamento in Florida il 6-7 aprile, che il Presidente statunitense ha detto sarà “uno difficile”.

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