Pir, 1,25 mld di euro la stima dell’impatto sull’Aim in 5 anni

IR Top, ha presentato lo studio “Pir: stima dell’impatto su aim italia” durante l’AIM Investor Day organizzato in Borsa Italiana. Sulla base della metodologia utilizzata da IR Top la stima dell’impatto generato dai PIR sul mercato AIM Italia è pari a Euro 1,25 miliardi nei prossimi 5 anni.

La nostra stima di Euro 1,25 miliardi in 5 anni provenienti dai PIR sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana rappresenta soprattutto un impatto minimo auspicabile” spiega Anna Lambiase, Fondatore e Amministratore Delegato di IR Top – “Il peso attribuito alle variabili dinamiche nella nostra valutazione si basa sull’ipotesi di un incremento del numero di IPO ma anche dell’operatività sul secondario con nuovi ricorsi al mercato da parte delle società quotate, in particolare attraverso aumenti di capitale senza diritto di opzione finalizzati a consentire l’ingresso di nuovi investitori e l’aumento del flottante, con effetti positivi sulla liquidità del titolo. Con l’introduzione dei PIR e delle agevolazioni fiscali per le PMI Innovative, è arrivato il momento per i risparmiatori italiani di accrescere la cultura dell’investimento in PMI a lungo termine e per le aziende italiane di guardare alla quotazione come via prioritaria per lo sviluppo d’impresa: gli investitori ricercano aziende con una storia di solida e forte crescita, piani industriali credibili, leadership nel mercato, buona governance ed elevata trasparenza. AIM Italia è un mercato che coniuga alte componenti di rischio e probabilità di performance elevate su singoli titoli, con significativi vantaggi sulla detassazione delle plusvalenze; per queste ragioni è adatto prevalentemente agli Investitori Istituzionali e Professionali e richiede una approfondita conoscenza delle caratteristiche del mercato e delle singole Equity Story nonché della loro evoluzione. Ecco perché in IR Top abbiamo creato un centro di supporto di alta professionalità per favorire i processi di quotazione delle PMI innovative e aiutare gli Investitori che vogliono approcciare i PIR verso scelte consapevoli di investimento sulle Small Cap AIM e questo nostro costante lavoro quotidiano vuole fungere da stimolo alla crescita della cultura finanziaria e industriale del Paese, fatto non solo di grandi brand ma anche di eccellenti PMI che meritano capitale per finanziare la propria innovazione”.

Universo investibile PIR Mid/Small Cap: Focus AIM Italia e confronto con MTA

Le regole relative alla composizione del portafoglio prevedono che almeno il 21% del valore complessivo degli investimenti del PIR sia investito in strumenti finanziari emessi da società italiane ed estere (UE e SEE) con stabile organizzazione in Italia diverse da quelle rilevanti ai fini del FTSE MIB o di altri indici equivalenti.

Al 31 marzo 2017 l’universo investibile dei PIR in Italia, relativamente al 21% del valore complessivo dell’investimento, è formato da 274 titoli che rappresentano una capitalizzazione complessiva di Euro 123 miliardi.

In particolare è possibile investire in 62 MID CAP per una capitalizzazione complessiva di Euro 102 miliardi, e 212 SMALL CAP per una capitalizzazione di Euro 21 miliardi.

In relazione alle SMALL CAP, il mercato AIM Italia è costituito da 79 società, che rappresentano il 37% dell’universo SMALL Cap investibile (17% in termini di capitalizzazione).

La capitalizzazione del mercato AIM Italia (Euro 3,6 miliardi) è pari a circa la metà della capitalizzazione delle Small Cap STAR (Euro 8,0 miliardi) e delle Small Cap MTA/MIV (Euro 7,1 miliardi). Ciò che contraddistingue il mercato AIM Italia è la maggiore dinamicità in termini di numero di IPO.

Nel triennio 2015-2017 sul listino principale MTA sono approdate 11 nuove società, nello stesso periodo su AIM Italia le quotazioni sono state 33

PIR: stima IR Top dell’impatto su AIM Italia

Il Governo stima un afflusso di risorse finanziarie provenienti dai PIR pari a Euro 18 miliardi in 5 anni. Nell’attuale scenario di tassi bassi, è possibile ipotizzare che 2/3 delle risorse confluiscano nell’Azionario, per un ammontare complessivo pari a Euro 12 miliardi in 5 anni.

Ipotizzando uno scenario conservativo nel quale il 30% delle risorse dell’Azionario venga investito su titoli non appartenenti all’indice FTSE MIB, si stima un apporto di capitali sulle società MID/SMALL Cap pari a Euro 3,60 miliardi in 5 anni.

L’Osservatorio IR Top su AIM Italia ha elaborato una stima dell’impatto delle risorse provenienti dai PIR (Euro 3,60 miliardi in 5 anni su MID/SMALL Cap) analizzando l’universo investibile sulla base di 5 variabili, di cui:

  • 3 “statiche” (attuale n. di società quotate e relativi capitalizzazione e controvalore medio giornaliero registrato negli ultimi 3 mesi),
  • 2 “dinamiche” (n. di IPO e raccolta da IPO nel triennio 2015-2017).

La stima IR Top dell’impatto si basa sull’attribuzione di un peso differente alle variabili considerate che è pari a 0,15 per le variabili statiche (i titoli attualmente presenti sul listino) e a 0,85 per le variabili dinamiche (che esprimono le potenzialità di crescita del mercato).
Si prevede una rilevanza maggiore per la variabile dinamica N. IPO su AIM Italia in considerazione di una molteplicità di elementi:

  • l’elevato numero di PMI che potrebbero valutare l’ipotesi della quotazione in Borsa;
  • un processo di IPO più snello rispetto al mercato MTA;
  • la doppia incentivazione legata alle agevolazioni fiscali per le PMI Innovative.

Si perviene pertanto ad un valore stimato pari a Euro 1,25 miliardi nei prossimi 5 anni.

In particolare, in relazione alla incentivazione fiscale derivante dallo status di PMI innovativa, si precisa che il Lock Up obbligatorio di 3 anni (5 anni per il beneficio fiscale del PIR relativo alla detassazione delle plusvalenze) è coerente con l’orizzonte di investimento di medio-lungo periodo su AIM Italia. Inoltre, i numerosi benefici per la crescita legati alla qualifica di PMI innovativa (dal work for equity alla finanza agevolata) potrebbero rendere ancora più vantaggioso per le aziende mantenere il titolo quotato sul mercato AIM Italia e questo potrebbe ampliare ulteriormente la nostra stima dell’impatto dei PIR su questo listino.

I potenziali benefici dei PIR per il sistema finanziario

I potenziali effetti positivi derivanti dell’introduzione dei PIR sul sistema finanziario italiano sono:

  • aumentare il numero di investitori istituzionali sulle MID/Small Cap italiane: i nuovi capitali provenienti dai PIR, che hanno una riserva del 21% per le MID/SMALL Cap, potrebbero alimentare l’interesse verso una porzione di mercato azionario storicamente caratterizzata da un minor numero di investitori rispetto alle società MIB. Ricalcando l’esperienza di successo internazionale, l’ampliamento del bacino di sottoscrittori italiani sta favorendo la nascita di numerosi fondi  PIR Compliant.
  • aumentare il numero di investitori retail su AIM Italia: il beneficio fiscale del PIR, in particolar modo se sommato agli incentivi per le PMI innovative, potrà stimolare l’interesse degli investitori Professionali e Retail sul mercato AIM Italia.
  • incrementare la liquidità e ridurre il gap tra performance azionarie e fondamentali: l’introduzione di numerosi Fondi PIR Compliant, in capo ai quali non sussiste l’obbligo del lock up di 5 anni sui singoli titoli, avrà l’effetto di incrementare la liquidità delle MID/SMALL Cap, migliorando gli scambi in termini di volumi e controvalore e riducendo il gap tra performance azionarie e performance dei fondamentali delle aziende.
  • favorire l’ingresso di nuove tipologie di investitori a lungo termine: incrementare l’interesse verso l’investimento azionario Small-Mid Cap da parte di investitori a lungo termine come Fondi pensione, Casse di Previdenza e assicurazioni.
  • sviluppare il mercato primario con nuove IPO e il mercato secondario attraverso ulteriori aumenti di capitale: i PIR potranno generare una nuova domanda di IPO, ampliando in questo modo l’universo investibile. Con un mercato più efficiente la quotazione di Borsa diventa per le PMI italiane una valida alternativa al credito bancario. Nuovi investitori saranno interessati a indirizzare i capitali sul mercato primario e su quello secondario, attraverso aumenti di capitale: oltre ad ampliare la base azionaria, aumenterà il flottante delle MID/SMALL Cap quotate, con effetti positivi sulla liquidità dei titoli e del mercato.
  • attrarre gli investitori istituzionali esteri: l’incremento della liquidità delle MID/SMALL Cap italiane potrà generare un rinnovato interesse degli investitori esteri verso il nostro Paese.
  • stimolare l’economia: l’accesso a nuovi capitali da parte di un elevato numero di PMI che opteranno per la quotazione in Borsa contribuirà a creare ricchezza per l’economia, stimolando la nascita di nuovi posti di lavoro, con effetti positivi sulla crescita del PIL.
  • contribuire alla diffusione della cultura della quotazione e dell’investimento a medio-lungo termine: l’accesso al mercato da parte di nuove PMI contribuirà alla diffusione della cultura dell’equity capital market tra gli imprenditori italiani e della cultura dell’investimento a lungo termine tra i risparmiatori italiani.

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