Etf obbligazionari, quota di mercato dal 15 al 24% negli ultimi cinque anni in Europa

A cura di Morningstar

A distanza di 14 anni dal lancio del primo Etf obbligazionario in Europa, il patrimonio gestito dai replicanti esposti al reddito fisso ha raggiunto 136,5 miliardi di euro alla fine di marzo, il 24% del totale degli asset dei fondi passivi quotati, secondo i dati Morningstar. Solo cinque anni fa, la quota di mercato era del 15%.

Questa crescita dimostra il sempre maggior utilizzo che gli investitori fanno dei fondi passivi negoziati in Borsa, un tempo riservati quasi esclusivamente all’universo azionario. In particolare, il 2016 è stato un anno positivo per l’asset class obbligazionaria, che ha raccolto 20,6 miliardi.

La maggiore dimensione della classe di attivi e la crescita del numero di investitori, permettono una liquidità migliore e costi di transazione in diminuzione. Questa crescita consente anche agli emittenti di Etf di generare economie di scala grazie alle quali, in alcuni casi, possono offrire agli investitori commissioni ridotte.

Ci sono attualmente 317 Etf a reddito fisso disponibili in Europa. La seguente tabella mostra i dieci più grandi in termini di patrimonio in gestione, di cui sette sono coperti dalla valutazione qualitativa degli analisti Morningstar.

“La crescita esplosiva degli asset degli Etf a reddito fisso è attribuibile a una serie di cambiamenti strutturali nei mercati finanziari”, spiega Phillip Yoo, analista sulla gestione passiva di Morningstar. “In particolare gli investitori utilizzano sempre di più gli Etf obbligazionari come fonte di liquidità; inoltre, i replicanti obbligazionari possono sostituire alcuni contratti derivati tradizionalmente utilizzati per esporsi al mercato obbligazionario”.

“Inoltre – continua l’analista – l’interesse degli investitori obbligazionari verso gli Etf è aumentato grazie alla liquidità di mercato. I singoli bond vengono infatti negoziati OTC (over the counter), invece che su un mercato ufficiale, come gli Etf, e quindi è più difficile trovare una controparte, il che limita la liquidità dei titoli individuali e a fa salire i costi di transazione”.

Secondo uno studio condotto da iShares intitolato Transforming the Bond Markets with Fixed Income ETFs, gli attivi gestiti dagli Etf obbligazionari potranno raggiungere i 2.000 miliardi di dollari entro il 2022, di cui 1,4 miliardi solo negli Stati Uniti. Le ragioni principali, secondo iShares, saranno i cambiamenti demografici (l’invecchiamento della popolazione aumenta la domanda di attività più difensive), l’evoluzione dei mercati obbligazionari globali e il maggiore utilizzo di Etf.

Secondo un’analisi di Morningstar, A Guided Tour of the European ETF Marketplace, partendo dal presupposto che le recenti tendenze continueranno, l’industria dei replicanti in Europa potrebbe raggiungere o addirittura superare i mille miliardi di euro entro il 2020. Tra fattori di crescita, in particolare, l’esplosione degli Etf a reddito fisso. Finora, il mercato è stata trainato quasi esclusivamente dai lanci di prodotti azionari, ma la profondità e la portata della gamma Etf si è ampliata negli ultimi anni, colpendo diverse classi di attivi, comprese le obbligazioni.

Da un lato gli investitori sono alla ricerca di sicurezza in titoli come i Bund tedeschi, che offrono rendimenti reali negativi, dall’altro sono a caccia di rendimento coi titoli high yield.

A livello globale, secondo le statistiche di Morningstar, gli Etf obbligazionari più popolari sono quelli dedicati a titoli statunitensi (65,8 miliardi di dollari raccolti nel corso dell’ultimo anno a fine febbraio 2017), mentre le obbligazioni in euro sono state praticamente ignorate nello stesso periodo (14 milioni di dollari di raccolta netta).

In Europa, invece, nello stesso periodo la categoria degli Etf a reddito fisso che ha raccolto di più è quella delle obbligazioni emergenti (7,1 miliardi di euro a fine febbraio), seguita dalle obbligazioni ad alto rendimento (3,8 miliardi di euro) e le obbligazioni in dollari (3,7 miliardi).

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