Lemanik: anno positivo per la Cina

“Sui mercati asiatici serpeggia l’incertezza legata alle intenzioni di Trump di imporre dazi alle importazioni per proteggere la manodopera Usa e per spingere le aziende straniere a dislocare la propria produzione negli Usa. Nonostante ciò, rimaniamo positivi relativamente alle valutazioni fondamentali dei mercati asiatici”. E’ questa l’analisi di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity, che sottolinea però come rimangano numerose incognite.
L’area asiatica è il più grande esportatore verso gli Stati Uniti ed è molto difficile calcolare l’impatto di eventuali dazi sui prodotti asiatici. A causa del rialzo dei prezzi potremmo anche assistere a una crescita di inflazione per gli USA. Un altro rischio consiste poi nella possibile svalutazione delle monete asiatiche, con la Cina che già ora sta intervenendo in favore di uno Yuan stabile, riducendo le riserve monetarie. Un conflitto commerciale potrebbe costringere il governo a ritirare il supporto allo Yuan.
Guardando ai singoli paesi, in Cina le previsioni riguardo al Pil sono state ridimensionate intorno al 6.5%. La politica monetaria di Pechino rimane generalmente neutrale e il governo continua a puntare sulle riforme strutturali, mentre la politica fiscale espansiva fungerà da supporto all’economia interna. Il governo cinese mantiene saldo il controllo sull’economia del paese e il mercato azionario cinese quotato a Hong Kong rimane il listino più attrattivo in termini di valutazioni, il che ci porta a essere ottimisti e positivi per quest’anno.
In Giappone persiste la tendenza alla reflazione economica, con aspettative inflazionistiche al rialzo. Un aspetto positivo è l’atteggiamento delle aziende verso gli azionisti: i dividendi pagati e i riacquisti delle proprie azioni sono ad un livello storico mai registrato prima. Questo sta dando un importante supporto alla rivalutazione del mercato e c’è ancora margine per ulteriori rialzi.
Corea del Sud e Taiwan stanno profittando di un trend al rialzo nel settore legato alla tecnologia, con una crescita delle esportazioni nel settore. Singapore è protagonista di una ripresa del mercato immobiliare e mantiene la propria attrattività grazie al contesto stabile che lo caratterizza e grazie ai settori legati alla finanza e ai servizi di alto livello. Infine, Thailandia, Indonesia e Filippine traggono vantaggi economici dall’aumento della mobilità della popolazione asiatica e dall’agricoltura.
In questo contesto, rimaniamo positivi relativamente alle valutazioni fondamentali dei mercati asiatici, sia in termini assoluti che relativi. Il mercato rimane però piuttosto teso in vista soprattutto di nuovi sviluppi della politica di Trump.

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