Truffe senza fine

La notizia dell’ennesima probabile truffa perpetrata ai danni di risparmiatori (in questo caso friulani) che hanno affidato risparmi a un soggetto non autorizzato sulla promessa di rendimenti mirabolanti può aver stupito molti. “Ma come è possibile oggi cadere in queste trappole?” Ebbene non solo è possibile ma sono certo che si ripeterà anche in futuro. Nessun programma di educazione finanziaria e nemmeno una vigilanza più attenta e punitiva di quella attuale riusciranno a impedirlo: basti vedere la frequenza con la quale gli schemi Ponzi come quello citato hanno successo negli Usa, Paese in cui l’enforcement per i truffatori è molto più incisivo che da noi. Il fatto che le ricchezze priva- te siano distribuite in modo per lo più indipendente dalla diffusione di distorsioni cognitive non correggibili su vasta scala rende episodi come questo una delle realtà inevitabili del capitalismo. Avere una ricchezza più o meno gran- de insomma non esclude la possibilità di perderla anche in modo stupido. I patrimoni familiari si creano e si distruggono e, a differenza di altri, a me non viene neanche così naturale considerare le vittime come degli avidi idioti che si meritano questa fine. Prima o poi infatti milioni di individui sono destinati a perdere in ogni caso le proprie ricchezze. Questi episodi colpiscono l’immaginario collettivo, ma riguardano una ristretta minoranza di risparmiatori. Credo che dobbiamo rassegnarci al fatto che truffatori e imbonitori vari continuino ad avere successo, ma soprattutto che il benessere di un numero imprecisato famiglie è soggetto a erosione o addirittura azzeramento per decisioni più o meno incaute di finanza personale. La presenza di cf qualificati riduce questa probabilità, ma per vari motivi comportamentali e condizioni di mercato solo una parte dei cittadini ricorre, e farà ricorso, ai loro servizi.

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