La prova del 2019

Si usa l’espressione “prova del 9” per immaginare o raccontare di verifiche imminenti o superate su questo o quel problema. Visto che oggi tutto si amplifica, il mondo della consulenza si appresta ad affrontare la prova del 2019. Tra qualche settimana infatti entrerà in vigore la (temuta?, auspicata? direttiva europea Mifid 2 che introdurrà nuovi parametri nei rapporti tra consulenti e clienti. Un’idea di come sarà il mondo del risparmio gestito nell’era Mifid 2 l’ha data Massimo Doris, a.d. di Mediolanum, nell’intervista di copertina rilasciata al mensile Forbes di dicembre, dove dice: “Mifid 2, la normativa europea introdotta per aumentare la trasparenza verso i risparmiatori, produrrà i suoi effetti all’inizio del prossimo anno, quando i clienti riceveranno l’informativa in chiaro sui costi. Le novità non cambieranno sostanzialmente il rapporto tra cliente e consulente, poiché la professione si basa sulla fiducia tra il risparmiatore, il professionista e l’istituto di credito. Queste novità evidenzieranno la buona consulenza, da non intendersi unicamente come quella di portafoglio, ma soprattutto nella capacità di identificare, razionalizzare e indirizzare la costruzione e gestione del risparmio nei corretti orizzonti temporali. Ciò porterà a una salutare selezione di istituti e professionisti, innalzando la qualità del servizio offerto dagli operatori del settore e determinato di conseguenza dalla gestione del portafoglio in linea con i reali bisogni del cliente. Per noi, che siamo consulenti da sempre, il 2019 non può che riservarci una grande opportunità”. Timori dunque rientrati? Sì, perché alla fine quello che conta nei rapporti tra consulente e cliente è il rapporto di fiducia. E quello, in Italia, ha da tempo superato la prova del 9. Supererà anche quella del 2019.

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