Digitali ma con il cuore
La fase che i mercati finanziari stanno vivendo è molto delicata e mai come ora lo sconcerto dei risparmiatori è evidente.
I tassi delle obbligazioni sono addirittura negativi e ciò si riflette nei rendimenti di tutti i prodotti che in passato erano venduti a “rischio zero”. I fondi di investimento monetari e obbligazionari, i fondi pensione e assicurativi non rendono più nulla e se si aggiungono le commissioni di gestione il risultato negativo è garantito.
Nel frattempo la credibilità delle banche è messa a dura prova e il loro stesso ruolo è in profonda evoluzione. Uno studio inglese ha certificato che negli ultimi cinque anni le interazioni fra cliente e banca si sono dimezzate. Con i tassi negativi e i costi comunque alti si è tornati a sviluppare una logica che privilegia i soldi sotto il materasso. Non parliamo poi delle azioni o degli investimenti immobiliari: insomma lo sconcerto è totale. In questo contesto si apre il dibattito tra strumenti virtuali di consulenza e rapporto personale. Certo il mercato dei robo-advisor e dei servizi digitali è destinato a crescere e i volumi che passeranno per piattaforme di consulenza digitale sono in aumento, ma è anche vero che in questo momento le reti di consulenti finanziari stanno raccogliendo e rappresentano l’unico modo di sviluppo importante per le società di distribuzione di servizi. Dove sta la soluzione? Di certo una strada ce la indica il recente studio Global FinTech Survey di PwC che mette in risalto come la combinazione e la collaborazione fra player tecnologici e operatori tradizionali sia la strada migliore. E nei fatti società come Fineco e Mediolanum hanno già preso con decisione questa strada e nuovi operatori come CheBanca! e Poste Italiane la stanno imboccando.
Noi come casa editrice crediamo che l’integrazione di più soluzioni informative sia la strada giusta e continuiamo a pubblicare, stampare e distribuire magazine, ma nel contempo potenziamo e personalizziamo l’informazione digitale e dulcis in fundo crediamo che organizzare eventi e incontri nei quali ci si possa stringere la mano sia il mix giusto per fare informazione.
Il digitale è il futuro, ma da solo non basta. Mettiamoci un po’ di cuore.
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