Il “bazooka” di Draghi non consentirà più deficit a Italia

Bazooka di Draghi rischia di deludere

Chi in Italia sogna che il “bazooka” di Mario Draghi e il suggerimento giunto dalla Bce per una politica fiscale più accomodante in Eurozona, così da consentire il più rapidamente possibile alla politica monetaria di raggiungere i suoi obiettivi (un’inflazione vicina anche se inferiore al 2% annuo), possano significare manovre in deficit, rischia di svegliarsi alquanto amareggiato.

Italia non può far salire ancora debito

Come ricordano gli analisti di Marketwatch, il bazooka di Draghi ha già diviso gli esperti in merito alla sua possibile efficacia. L’Europa nel suo complesso sembra avere ampio spazio per una politica fiscale espansiva, avendo un deficit complessivo di appena lo 0,5% del Pil a livello di Ue-28. Peccato che questo dato nasconda disparità molto ampie e che chi vorrebbe poter fare deficit per sostenere la crescita non sia in condizioni di farlo.

Poco spazio anche per Spagna e Francia

La Spagna, la Francia e l’Italia, in particolare, hanno già rapporti debito/Pil (rispettivamente del 97%, 98% e 132%) ampiamente sopra il 60% indicato dal patto di stabilità e crescita, livello sotto il quale si trova invece la Germania, storicamente poco incline a far crescere la spesa pubblica e infatti alla ricerca di una soluzione per aumentare gli investimenti scorporandoli dal calcolo del deficit strutturale. I tra paesi hanno poi deficit sopra il 2,5%, cosa che limita ulteriormente gli spazi per una politica fiscale espansiva.

Olanda non ha bisogno di fare altro debito

In ogni caso Francia e Spagna non sembrano voler rischiare di apparire come paesi meno solidi agli occhi degli investitori seguendo l’Italia nella strada dell’espansione a deficit. Chi invece potrebbe, come l’Olanda (che lo scorso anno ha registrato un surplus dell’1,5% del Pil) dovrebbe già crescere, secondo le previsioni di mercato, dell’1,7% quest’anno contro l’1,5% atteso a livello medio europeo e dunque non ha particolari esigenze di premere sull’acceleratore. Riuscirà il bazooka di Draghi nel miracolo o le disparità rimarranno invariate? Qualche dubbio appare lecito.

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