Creval cede InPegno ad Affide per 38 milioni di euro

InPegno passa da Creval ad Affide

Affide (l’ex Custodia Valore), leader europeo e la più grande società attiva nel campo del credito su stima in Italia, ha acquisito il ramo d’azienda InPegno dal gruppo bancario Credito Valtellinese (Creval), con una transazione di 38 milioni di euro, confermandosi così leader europeo del credito su pegno. L’operazione finanziaria, annunciata lo scorso 2019, è stata finalizzata e autorizzata dalle competenti autorità e avrà efficacia dal 3 febbraio 2020 in concomitanza con la migrazione dei sistemi informatici avviata nei giorni scorsi.

Rinnovi polizze sia presso Creval sia presso Affide

Per chi si è già affidato a InPegno, l’acquisizione garantirà un’importante novità: il rinnovo in circolarità delle polizze presso qualsiasi filiale Creval, a cui si aggiungono le 33 agenzie di Affide. I 43 lavoratori di InPegno verranno assorbiti da Affide. Un’acquisizione, dunque, che porterà sviluppo e lavoro, in linea con gli impegni assunti nel recentissimo passato dalla società che ha sede nello storico Palazzo Santa Croce, in Piazza del Monte di Pietà a Roma.

Italia, patria del credito su stima

Grazie a questa acquisizione, l’Italia ribadisce il suo ruolo storico di “patria dei Monti di Pietà”, dove il primo banco dei pegni fu istituito nel 1462 a Perugia ad opera del francescano Bernardino da Feltre, allo scopo di evitare che il popolo in difficoltà economiche finisse nelle mani degli usurai. Il credito su stima è una forma di finanziamento che non richiede complesse procedure burocratiche dal momento che non prevede indagini patrimoniali e si limita alla semplice valutazione del bene: le somme vengono erogate entro 20 minuti, contestualmente alla cessione in pegno del bene (gioielli, preziosi e beni di valore).

Nel 95% dei casi i beni vengono riscattati

La polizza può essere successivamente rinnovata nelle filiali Affide o in circolarità presso le reti partner. Fino al riscatto (95% dei casi) i beni rimangono custoditi nei caveau. Nei rari casi di mancato riscatto, il bene viene trattato dalla preparazione vendita per essere messo all’asta. Verrà infine aggiudicato al migliore offerente e il ricavato va a coprire gli interessi maturati, le spese, e il prestito erogato; l’eventuale surplus va al cliente.

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