Crolla il potere d’acquisto delle famiglie: in calo del 9% in 4 anni

POTERE D’ACQUISTO IN CALO – Il bilancio sociale dell’Inps mette il dito nella piaga. Il potere d'acquisto delle famiglie è infatti crollato del 9,4% tra il 2008 e il 2012. In quattro anni, si legge ancora dai dati dell’istituto previdenziale, il reddito disponibile delle famiglie ha perso in media l'1,8% (-2% tra il 2011 e il 2012).

POVERI PENSIONATI – Anche la disponibilità finanziaria dei pensionati è bassa in maniera preoccupante: quasi la metà di loro (il 45,2%) ha un reddito inferiore ai mille euro al mese secondo il bilancio 2012 dell'istituto di previdenza. A rimanere sotto la soglia sono 7,2 milioni di persone, tra le quali 2,26 milioni (il 14,3% del totale) non arrivano a 500 euro. Possono invece contare su oltre 3mila euro al mese poco più di 650mila pensionati.

MASCHI CONTRO FEMMINE – Resta forte lo squilibrio legato al sesso, dal momento che il 55,3% delle pensionate può contare su meno di mille euro al mese a fronte del 33,6% degli uomini. Nella classe di importo più bassa (fino a 500 euro) ci sono il 17,4% delle donne (1,479 milioni di persone) e appena il 10,7% degli uomini (786mila). Nelle classi di reddito da pensione pari o superiore ai 1.500 euro invece ci sono il 20% delle donne contro il 41% degli uomini.

MEGLIO AL NORD – Guardando invece la mappa geografica della distribuzione dei redditi da pensione, il 48% del totale (7,7 milioni) è al Nord con un reddito pensionistico medio di 1.337 euro al mese. Nel Mezzogiorno risiede il 32% dei pensionati (5 milioni di persone) e la media arriva a 1.105 euro mentre nel Centro c'è il 20% dei pensionati (3,2 milioni) che arrivano in media a 1.362 euro.

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