Agenzia delle Entrate: come difendere i nostri conti correnti dai controlli del Fisco

ANAGRAFE DEL FISCO – A partire dal 10 aprile 2013 partiranno i severi controlli fiscali sui conti correnti, come ulteriore mossa di contrasto dell'evasione in Italia in attuazione della Legge 214/2011. Poste, banche, società di intermediazione mobiliare, finanziarie, assicurazioni dovranno inviare all'Agenzia delle Entrate tutti i dati bancari dei clienti dell'anno 2011.

LA TRASIMISSIONE DEI DATI – Per il prossimo 18 luglio è programmata la trasmissione dei dati relativi all'anno 2012, mentre entro il 31 marzo 2014 si dovranno trasmettere i dati del 2013. Quando i controlli andranno a regime, la comunicazione dei dati avverrà una volta l'anno, e tutti i movimenti attivi e passivi dei conti correnti saranno comunicati al Fisco per valutare se la posizione fiscale dei contribuenti è corretta. Nel dettaglio il Fisco avrà queste informazioni:
•    saldo iniziale e finale del conto corrente
•    totale annuale di accrediti e addebiti
•    operazioni di gestione patrimoniale
•    utilizzo di carte di credito
•    investimenti in titoli

DUBBI BUROCRATICI – Al contribuente verrà spedita una copia della comunicazione. Quindi, non accenna a placarsi il clamore suscitato dal via libera dell'Agenzia delle Entrate ai controlli serrati di tutti i nostri conti correnti e, più in generale, su tutte le nostre transazioni finanziarie. Nonostante le prime indiscrezioni fornite in contemporanea all'annuncio delle modalità con cui tutti gli operatori finanziari, dagli uffici postali alle banche, fino alle assicurazioni, dovranno comunicare i dati dei propri clienti, molti aspetti restano nebulosi e confusi nel regno della burocrazia.

RISPONDERE ALLE CONTESTAZIONI – In special modo risulta poco chiaro il modo in cui il cittadino potrà difendersi, o perlomeno, delle modalità in cui si potrà rispondere ad eventuali contestazioni che dovessero arrivare dal fisco. L'Agenzia delle entrate ha chiarito le modalità con cui avverranno gli scambi delle informazioni tra i vari istituti e quali saranno i passi che essa adotterà nel caso in cui venissero rilevate delle incongruenze tra quanto dichiarato e i redditi percepiti effettivi.

CONTROLLI INCROCIATI – Per i controlli incrociati tra l'Agenzia delle entrate e tutti gli operatori finanziari è nata una piattaforma chiamata Sid, ovvero, Sistema di interscambio dati, che prevede trasmissioni di dati automatizzati. Prima di tutto l'Agenzia delle Entrate certificherà la presentazione delle comunicazioni, se il risultato dell'elaborazione di controllo formale sarà positivo, non ci saranno problemi.

NOTA A DOMICILIO – Se invece ci fossero delle incongruenze, ossia si ci fossero degli scostamenti troppo evidenti tra quanto dichiarato dal contribuente e gli altri dati in possesso dell'Agenzia delle Entrate, una comunicazione dettagliata arriverà al domicilio del contribuente, con in dettaglio, tutte le incongruenze rilevate. Dopo aver ricevuto questo esito negativo, il contribuente dovrà valutare attentamente la relazione inviata dall'Agenzia delle Entrate e fare in modo di correggere le incongruenze per non subire delle salate sanzioni. Avrà a disposizione due mesi di tempo per pagare o eventualmente contestare e provare che i dati dell'Agenzia delle Entrate sono errati.

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