Secondo una recente sentenza della Corte di Appello di Potenza, tornata su un argomento già oggetto di una riforma della Legge di Stabilità, è vietato aumentare l'importo del canone di locazione dopo la firma del contratto stipulato tra proprietario e inquilino.
NO ALL’AUMENTO DELL’AFFITTO – Insomma, una volta che sul contratto è stato scritto un dato importo del canone non è più possibile modificare tale cifra. Qualsiasi richiesta fatta dal proprietario, o qualsiasi accordo tra padrone di casa e inquilino volto a modificare tale importo è quindi da considerarsi nullo. Una pronuncia in linea con quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2016. La Finanziaria ha infatti stabilito la nullità di qualsiasi accordo tra inquilino e proprietario che stabilisca un importo superiore a quello del contratto scritto e registrato. All'inquilino è anzi data la possibilità, entro sei mesi dal rilascio dell'immobile, di fare causa all'ex proprietario per ottenere indietro le somme maggiori eventualmente corrisposte.