Tfr 2016: in busta paga solo una minima parte

Novità in vista per il Tfr 2016. Secondo l’emendamento alla legge concorrenza sarà possibile destinare solo una parte, anche una percentuale minima, alla pensione e lasciare in azienda il resto.

LE DUE ALTERNATIVE – L’obiettivo delle novità sul Tfr 2016 è quello di incentivare le adesioni alla previdenza anche nelle piccole aziende, ovvero quelle con meno di 50 dipendenti, in cui il tasso di penetrazione risulta essere ancora piuttosto basso. Ad oggi il lavoratore ha due alternative: trasferire l’intera quota del Tfr in busta paga (con una penalizzazione) oppure lasciarla in azienda e riceverla al termine del rapporto di lavoro. In seguito a questo emendamento invece le cose potrebbero cambiare e non essere più o bianche o nere. Chi è combattuto tra l’esigenza di una maggiore liquidità mensile e la sicurezza di una previdenza futura, può optare per la via di mezzo e quindi richiedere anticipatamente solo una parte del Tfr in busta paga.

CONTRATTI COLLETTIVI – Nella modifica si lascia quindi ampio margine di decisione ai contratti collettivi. Si precisa però che, in assenza di disposizioni certe in merito, la quota corrisposta resta il 100%, quindi la totalità del trattamento di fine rapporto.

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