Prestito vitalizio ipotecario, quello che serve sapere

Al via il prestito vitalizio ipotecario, lo strumento che consente al proprietario di un’abitazione con più di 60 anni di chiedere un finanziamento a una banca, garantito dall’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sull’immobile.

REQUISITI MINIMI – I requisiti minimi per chiedere il finanziamento, riporta Il Sole 24 Ore, sono: il prestito vitalizio ipotecario può essere richiesto dai proprietari di immobili con più di 60 anni di età. Sono esclusi poi gli immobili, anche se residenziali, posseduti da società commerciali e da altre persone giuridiche. Sono esclusi anche gli immobili a destinazione diversa dal residenziale. L’iscrizione di ipoteca di primo grado, infine, è condizione necessaria per il prestito.

VERIFICHE PRELIMINARI – Prima di sottoscrivere il contratto del prestito vitalizio ipotecario, il proprietario dell’abitazione può sempre rinunciare senza conseguenze. La banca non può esigere il pagamento delle spese sostenute per le attività preliminari come le spese per la perizia tecnica di valutazione dell’immobile. La banca non può imporre al richiedente la società con cui sottoscrivere la polizza obbligatoria a copertura dei rischi incendio o esplosione.

PIANO DI AMMORTAMENTO – La banca deve allegare al contratto un prospetto con la simulazione del piano di ammortamento del finanziamento, al momento del prestito e al terzo anno: il prospetto deve illustrare il possibile andamento del debito nel tempo, indicando anno per anno il capitale e gli interessi. L’istituto deve consegnare anche un prospetto informativo dal quale risulti la percentuale finanziata del valore dell’immobile e la somma erogata al netto delle imposte e delle altre spese di istruttoria.

RIMBORSO ANTICIPATO – Ogni banca stabilisce le proprie condizioni del prestito, compreso il tasso di interesse. Gli interessi che maturano sono capitalizzati. Per evitare che il debito cresca troppo, chi riceve il finanziamento può scegliere di pagare gli interessi, e le altre spese, man mano che maturano, mantenendo fermo il debito nel tempo. Il contratto può essere stipulato sia a tasso fisso sia a tasso variabile.

GLI EREDI – Il credito (capitale più interessi se non rimborsati) viene recuperato in un’unica soluzione alla morte del proprietario dell’abitazione. Il debito può essere rimborsato dagli eredi entro 12 mesi dal decesso. Altrimenti la casa viene posta all’asta e l’eventuale eccedenza va agli eredi. La banca può chiedere il rimborso integrale del prestito se vengono trasferiti la proprietà, altri diritti reali di godimento sull’immobile, se è dato in garanzia o per altre cause che ne riducono il valore.

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