Conti deposito, meglio liberi o vincolati?

Qual è il modo migliore per far fruttare somme accantonate negli anni? Meglio un conto deposito libero o vincolato? A causa della crisi gli italiani sono diventati grandi risparmiatori, e mettono da parte stipendio, pensione e altre entrate (affitto di immobili o perché no, anche eredità) per non ritrovarsi un domani a bocca asciutta. Chi pensa che la banca non è un luogo sicuro per custodire il denaro sbaglia, o almeno in parte. Tutti i conti fino a 100mila euro infatti sono protetti dal Fondo di Tutela, e perciò inattaccabili anche se l’istituto è in default. Di seguito la guida per scegliere la soluzione migliore. Le somme trattenute in conto corrente non fruttano. Al contrario i conti deposito nascono come strumenti di ro o vincolato: le dinvestimento che fanno ottenere interessi remunerativi sul denaro accantonato dal cliente.

Presupposto imprescindibile per l’apertura di un conto deposito è l’essere già titolari di un conto corrente. Una volta aperto il conto corrente (o cambiato conto corrente) i due prodotti finanziari disponibili per far fruttare i risparmi sono il conto deposito libero e il conto deposito vincolato. La differenza tra i due risiede essenzialmente nei rendimenti. I primi (liberi) sono indicati per chi ha la necessità di prelevare denaro in qualsiasi momento, in questo caso però gli interessi sono davvero bassi, e qualche volta assenti. Tuttavia alcune offerte, che durano un anno, prevedono la possibilità di prelevare il denaro comprensivo dei tassi promozionali applicati.

Nei conti vincolati al contrario, il denaro può essere prelevato solo alla scadenza pattuita, che varia in genere da 3 mesi a 12 mesi (talvolta anche 24). In questo caso gli interessi applicati sono davvero alti e rappresentano una vera occasione di guadagno, come nel conto deposito Widiba dove si ottiene anche il 2,00% di rendimento in soli 6 mesi. E’ interessante sapere che il guadagno cresce in relazione al vincolo scelto: bloccando le somme per 1 anno ad esempio si ottengono interessi più che remunerativi.

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