Isee, ecco le ultime novità per quest’anno

L'Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) cambia ancora, nel tentativo di lasciar fuori i "furbi" e garantire le prestazioni assistenziali ai nuclei familiari realmente bisognosi. L’indicatore è utilizzato come parametro per l'accesso alla maggior parte delle agevolazioni per il basso reddito, attraverso la cosiddetta "dichiarazione sostitutiva unica" (dsu).

COSA CAMBIA – La dichiarazione deve contenere i dati, relativi a ogni membro del nucleo, relativi ai redditi di cui si gode, al possesso di veicoli, al patrimonio immobiliare e a quello mobiliare. In quest'ultimo sono ricompresi conti correnti, depositi titoli, carte di credito e anche le prepagate. Se sono dotate di Iban vengono, da quest'anno, trattate a tutti gli effetti come conti correnti. In precedenza, infatti, era sufficiente riportare la disponibilità su di esse al 31 dicembre. Ora, invece, va comunicata la giacenza media, che dovrà essere fornita al titolare dall'istituto di credito emittente.

REDDITO DA INSERIRE – Anche relativamente ai redditi da inserire ci sono degli elementi di novità. Nel conteggio entrano, da quest'anno, anche i redditi tassati con regime sostituivo o a titolo di imposta e quelli esenti da imposte. I primi sono, ad esempio, gli interessi maturati sui titoli di Stato, sulle obbligazioni e sui conti correnti, che vengono tassati direttamente alla fonte, con aliquote prestabilite. Fanno parte della categoria anche i redditi da affitti, tassati con cedolare secca, i premi di produttività, i redditi dei contribuenti con partita Iva che utilizzano il regime dei minimi. Quelli esenti sono, invece, le borse di studio, le pensioni di invalidità, l'assegno sociale di accompagnamento.

DETRAZIONI FISCALI – Cambiano anche le detrazioni. Sui redditi da lavoro dipendenti saranno pari al 20%, con un tetto a 3.000 euro, oltre il quale si va fuori dai parametri per accedere ai vantaggi dell'Isee. Su pensioni, indennità e trattamenti assistenziali e previdenziali erogati dall’Inps la detrazione massima è si 1.000 euro. Il contratto d'affitto regolarmente registrato sottrae al totale fino a 7.000 euro, aumentati di 500 euro per ogni figlio convivente oltre il primo. Tre le franchigie per la disabilità, a seconda di quanto grave sia la sua forma, aumentate in ogni caso nel quale riguardi un minorenne. Per la disabilità media la franchigia è di 4000 euro, incrementata a 5.500 euro se riguarda un under 18. Per disabilità grave 5.500 euro, che diventano 7.500. Per la non autosufficienza 7.000 euro, che aumentano a 9.500. In quest'ultimo caso sono ammesse in deduzione anche spese certificate per collaboratori domestici o la retta per il ricovero della persona presso strutture residenziali.

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