Tutte le app che ti fanno risparmiare sul parcheggio
Come spiega SosTariffe.it, è sufficiente scaricare dagli store le giuste app per rintracciare attraverso la geolocalizzazione il posto libero e poter effettuare, mediante una semplice digitazione di un codice identificativo del parcheggio (codice che solitamente viene scritto direttamente sul posteggio con vernice sull’asfalto) e procedere al pagamento. In questo caso sono possibili sia micropagamenti che consistono nel prelievo del credito direttamente da quello disponibile sul cellulare oppure attraverso Paypal o carte di credito. Cosa essenziale è quindi avere a disposizione internet sul telefono, cosa molto facile visto che ormai tutte le tariffe cellulari la contemplano.
Negli ultimi anni si è iniziato a parlare anche di app orientate allo sharing. Consistono nel proporre parcheggi privati in affitto temporaneo. Come funzionano? Un privato ha a disposizione il suo box libero per un certo periodo perché magari assente per lavoro o per ferie e così lo mette in affitto attraverso piattaforme online. Le app lo censiscono e lo rendono disponibile ad essere rintracciato ed usufruito. I pagamenti vengono condivisi tra la piattaforma che gestisce il servizio e il proprietario del posto auto.
Queste app tra le quali spicca MonkeyParking, hanno fatto molto parlare di sé. E controverso infatti il loro utilizzo e in particolare la posizione con il Fisco. È il destino di tutte le app simili come il famoso AirBnb che in questo caso riguarda l’affitto di appartamenti in zone turistiche o Uber, il servizio di taxi privato che tanto ha scatenato l’ira dei tassisti autorizzati.
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