Certificato medico, ancora detraibile, ma non più obbligatorio

Il certificato medico che occorre per poter praticare sport è detraibile nelle spese mediche della dichiarazione dei redditi (oltre la franchigia di 129,11 euro). Si può quindi recuperare il 19% di quanto pagato per il certificato medico ma solo a condizione di farsi rilasciare la fattura dal medico.

CERTIFICATO SPORTIVO – Anche se dall’anno scorso il certificato medico non è più obbligatorio per chi pratica sport a livello amatoriale, molte palestre continuano a chiederlo in ogni caso. Resta l’obbligo se lo sport è praticato con una certa regolarità anche se non a livello agonistico, per l’attività agonistica e per le attività sportive organizzate dalle scuole e dagli enti affiliati al Coni.

DECRETO BERSANI – Per le attività ludico-motorie il certificato non è più obbligatorio anche se è un diritto della palestra chiederlo come condizione per iscriversi. Le ragioni delle palestre sono legate a pratiche assicurative. Anche se, quindi, non è più obbligatorio il più delle volte bisogna farlo lo stesso. Dopo che con il decreto Bersani del 2006 è stato abolito il tariffario minimo che riportava i limiti entro cui i medici potevano chiedere la corresponsione delle proprie prestazioni, oggi i medici possono fissare liberamente le tariffe per i certificati anche se è tenuto ad informare il paziente sul costo prima della prescrizione.

CHI PUO RILASCIARE – Possono rilasciare certificati medici per l’attività sportiva: medico di medicina generale, il pediatra, i medici della federazione sportiva italiana del Coni. Per rilasciare il certificato è necessario innanzitutto l’anamnesi con un esame obiettivo del paziente, la misurazione della pressione e l’elettrocardiogramma a riposo, che deve essere effettuato almeno una volta nella vita.

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