Prestito personale: quali criteri di valutazione usano le banche?

Erogare un prestito personale è un’operazione piuttosto rischiosa per la banca, motivo per cui vengono applicati dei rigidi criteri di valutazione. A differenza di un mutuo, dove l’ipoteca sulla casa fa dà garanzia, o della copertura assicurativa obbligatoria a protezione del credito per i prestiti con cessione del quinto dello stipendio, quelli personali sono prodotti più rischiosi da erogare per le banche.

CAPACITÀ DI RIMBORSO – Prima di concederti un prestito personale, qualsiasi istituto di credito vorrà essere ragionevolmente certo della tua capacità di rimborso futura. Di conseguenza, tutte le valutazioni che farà saranno finalizzate a capire quanto sia stabile la tua condizione economica e se ci sia il rischio che tu possa diventare un cattivo pagatore in futuro.

POLITICA DI RISCHIO – Per valutare la tua richiesta di prestito personale ogni banca adotta la propria politica di rischio, elaborata sulla base di dati statistici allo scopo di mantenere il livello di insolvenza, e quindi di sofferenze bancarie, al di sotto di una soglia di sicurezza. Tramite queste valutazioni la banca assegnerà al tuo profilo un determinato livello di rischio: più alta è la probabilità che tu non sia in grado di restituire il prestito, meno chance avrai di ottenerlo, ovviamente.

REDDITO ANNUALE – Il tuo reddito annuale è un punto chiave della valutazione che precede l’erogazione di un prestito personale. Ora, non è necessario guadagnare milioni (altrimenti perché mai chiederesti un prestito???), però devi avere un reddito che ti permetta di restituire il debito senza troppe difficoltà, lasciandoti un discreto margine per tutte le altre spese quotidiane.

DEBITI GIÀ IN CORSO – In linea di massima la proporzione ottimale tra finanziamenti e stipendio mensile netto è di circa 1/3. Ciò significa che l’importo complessivo delle rate di tutti i prestiti che potresti avere in corso non deve superare il 30-35% delle tue entrate nette mensili. Se quindi avessi già altri prestiti per quasi 1/3 del tuo stipendio, nessuna banca ti concederà altro credito.

OCCUPAZIONE – Anche la tipologia di impiego la dice lunga sulla tua capacità di rimborso. Ovviamente è più avvantaggiato nella richiesta di un prestito personale chi ha un contratto a tempo indeterminato, poiché la stabilità del reddito rassicura la banca sulla capacità di tener fede all’impegno preso.

AFFIDABILITÀ CREDITIZIA – Prima di concederti un prestito personale la banca andrà ad informarsi anche sulla tua affidabilità creditizia. Se in passato hai pagato in ritardo una o più rate di altri finanziamenti, l’istituto di credito molto probabilmente respingerà la tua richiesta. In casi come questi, più che per un prestito personale è meglio optare per uno tramite cessione del quinto dello stipendio. Dal momento che la rata viene trattenuta direttamente in busta paga la banca tenderà a considerarti solo in quanto dipendente, non tanto in quanto cattivo pagatore.

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