Tasi e Imu 2016: chi paga e chi no secondo la Legge Stabilità

Il prossimo 16 dicembre circa 20 milioni di italiani dovranno versare, per l’ultima volta, la Tasi. Una volta saldato quanto dovuto per il 2015, chi risiede in un’abitazione principale non dovrà pagare più Tasi né Imu. Così lo prevede il testo del disegno di legge firmato dal presidente della Repubblica e inviato al Senato. Di seguito approfondiamo su questo argomento.

ABITAZIONI PRINCIPALI – Dal 2016 viene cancellata la Tasi sulle abitazioni principali, ovvero dove il proprietario ha residenza fiscale e domicilio abituale. La misura beneficia anche gli inquilini o i comodatari, che non dovranno più versare la quota a loro carico purché abbiano stabilito la casa che affittano come residenza fiscale. Non dovranno pagare i proprietari delle case in affitto la quota degli inquilini, e quindi continueranno a pagare solo la sua parte di tributo (fra il 70 al 90% secondo i regolamenti comunali, o 90% in caso di silenzio locale). Dopo le tante polemiche al riguardo, il disegno di legge prevede che continuino a pagare Imu (e Tasi, se prevista), le abitazioni principali accatastate nelle categorie A/1 ("case signorili"), A/8 ("ville") e A/9 ("castelli"), ma con l’aliquota fissa del 4 per mille e la detrazione standard di 200 euro. Non vengono salvaguardati eventuali rincari decisi a livello locale.

TERRENI AGRICOLI – In materia di Imu agricola, la Legge Stabilità 2016 introduce due novità; da un lato si torna alla circolare del 1993 per quanto riguarda la divisione fra Comuni montani e non, e dall’altro vengono esentati anche in pianura i terreni agricoli, ovvero di proprietà di imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti. Finita anche l’eterna discussione dei macchinari imbullonati “funzionali” al processo produttivo ospitato dal capannone, che dal 2016 escono dalla rendita catastale. I macchinari fissati al pavimento degli stabilimenti industriali erano considerati alla stregua di immobili industriali e quindi pagavano Imu, ma dall’anno prossimo non lo faranno più. Gli immobili invenduti dalle imprese costruttrici continueranno a pagare Imu, ma in minor misura, con un’aliquota agevolata all’1 per mille (tetto al 2,5 per mille). Per coprire gli incassi mancanti, i Comuni però non potranno aumentare le tasse locali: dal 2016 la Legge Stabilità vieta i rincari per i tributi locali (addizionali Irpef regionali e comunali, Irap, IMU, Tosap), rimanendo possibili solo gli incrementi di aliquota previsti dai piani di rientro nelle procedure anti-dissesto.

IL RISPARMIO GRAZIE ALLA LEGGE DI STABILITA’ – Secondo calcoli Uil – Servizio politiche territoriali, la nuova Legge Stabilità 2016 con le misure di eliminazione di Tasi e Imu, lo sconto sul Canone Rai, il piccolo aumento per gli statali e l’altro bonus fiscale della no tax area, consentirà alle famiglie di risparmiare fra 200 e 300 euro all’anno. Per le imprese i conti li ha fatto la Cgia di Mestre, che considerando cancellazione dell’Imu sugli impianti imbullonati, l’eliminazione di Imu e Irap agricole, del super-ammortamento e della maggiore deduzione IRAP prevede un risparmio fiscale di circa 958 euro ad azienda (un miliardo in totale).

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