Secondo quanto scrive InvestireOggit.it, l’abolizione Tasi comporterà nuove tasse sull’affitto di casa per i proprietari di immobili. Come si spiega quello che in apparenza può sembrare un paradosso?
IL PARADOSSO DELLA TASI – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha annunciato che l’abolizione Tasi sarà estesa anche agli inquilini spiegando che “appare corretto che l’intervento sia finalizzato all’eliminazione della Tasi sia per i possessori sia per i detentori degli immobili, anche per evitare disparità nel trattamento tra i contribuenti”. Tuttavia, visto che gli immobili in affitto sono seconde case, i proprietari dovranno continuare a pagare la Tasi su questi ultimi ed è verosimile pensare che graverà su di loro la quota degli inquilini alla quale lo Stato rinuncia.
QUANTO SI PAGHERA’ – Da Palazzo Chigi si precisa che nulla è definitivo e che sarà fatto di tutto per evitare situazioni di disparità sulle tasse immobiliari. Renzi vuole evitare che qualcuno, nello specifico i proprietari di casa, possa dire di dover pagare il costo della riforma fiscale. Eppure il trasferimento di imposta non è stato neanche smentito categoricamente quindi non è da escludere che, per sostenere l’abolizione Tasi degli inquilini, i proprietari si ritroveranno a pagare di più. E un dato mette in allerta: le aliquote Tasi non sono state toccate e non sono previste al momento indicazioni ai sindaci per i tagli. Da dicastero dell’Economia mettono le mani avanti precisando che, se il trasferimento di imposta ci sarà, il sacrificio sarà comunque minore rispetto ai benefici apportati dall’operazione di abolizione Tasi.