Mutuo variabile con tasso minimo al 3%? La clausola è legale ma si può rinegoziare o surrogare senza spese

DOMANDA. Alcuni anni fa ho stipulato un mutuo a tasso variabile ma con un tasso minimo e massimo. Il minimo è del 3% (“il tasso di interesse non potrà mai attestarsi a una soglia inferiore al 3%”) e mi sta facendo ora pagare interessi elevati perché senza quella clausola pagherei in pratica la metà di interessi. Mi chiedo se sia legittima?
F.M., Lecce

RISPOSTA. La clausola è regolare se il contenuto, come pare emergere dalla lettura, è chiaro. La legittimità nel porre un limite minimo, come del resto massimo, agli interessi è palese. Né tantomeno la si può considerare vessatoria, vale a dire portatrice di uno squilibrio dei diritti e degli obblighi nel contratto tra banca e cliente perché tale valutazione non può riguardare il contenuto economico del contratto ma solo la presenza o mancanza di chiarezza e di comprensibilità nella stesura della condizione contrattuale in oggetto. Per il lettore è comunque possibile rinegoziare le condizioni con la medesima banca o anche trovare un trattamento migliore altrove approfittando della surroga senza spese. In questo particolare periodo storico, infatti, i rendimenti di mercato sono praticamente a zero.

Sportello Credito, Risparmio & Assicurazioni è una rubrica riservata alle domande dei lettori in materia di investimenti finanziari, servizi bancari e assicurativi. Le domande vanno inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]

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