Ecco quanto costa regolarizzare le case nei Paesi black list

Come si regolarizzano gli immobili di proprietà nei Paesi black list? A questa domanda ha cercato di rispondere Il Sole 24 Ore grazie a due simulazioni che ha tenuto conto di diversi fattori come il costo sostenuto per l’acquisto dell’immobile da regolarizzare, l’assoggettamento o meno a tassazione nello Stato estero dei canoni di locazione e l’ubicazione dell’immobile da regolarizzare (Paese black list senza accordo, Paese black list con accordo, Paese non black list).

GLI ESEMPI – Le simulazioni sono state effettuate tenendo conto di due diverse ipotesi: immobile tenuto a disposizione e immobile concesso in locazione.  Nel dettaglio, le simulazioni sono state elaborate sulla base di alcuni presupposti: l’Ivie, dovuta dal 2012, è stata calcolata con l’aliquota dello 0,76% sul costo dell’immobile; l’Irpef e le relative addizionali sono state calcolate con l’aliquota del 45%; gli interessi per ritardato pagamento delle imposte sono stati calcolati nella misura del 2,75% annuo dal giorno successivo a quello di scadenza del pagamento al 30 settembre 2009, del 4% annuo dal 1° ottobre 2009 al 31 dicembre 2009 e del 3,5% annuo dal 1° gennaio  2010 al 31 dicembre 2015. Si è poi assunto che le dichiarazioni dei redditi siano sempre state presentate e che la compilazione del modulo RW sia sempre stata omessa. Si è infine tenuto presente che la definizione dell’invito al contraddittorio, ai fini impositivi, e dell’atto di contestazione, ai fini del monitoraggio fiscale, consente di pagare le sanzioni nella misura, rispettivamente, di un sesto e di un terzo del minimo edittale, a sua volta ridotto di un quarto per effetto della voluntary (riduzione, quest’ultima, non spettante per l’Ivie) e che la sanzione è aumentata di un terzo per i redditi prodotti all’estero. Secondo quanto emerso dalle due simulazioni, l’esborso è limitato (10%) se l’immobile è sempre stato tenuto a disposizione, il conto sale (32%) se l’immobile è stato concesso in locazione.

1. Simulazione immobile Paese black list senza accordo, mai dichiarato in Italia e a disposizione del proprietario
Questa ipotesi prende in considerazione un immobile acquistato nel 2007 a un prezzo di un milione di euro da un contribuente residente fiscalmente in Italia. Quanto costa regolarizzarlo tramite la voluntary disclosure internazionale? In questo caso si ipotizza che l’immobile non sia tassato nel Paese estero in cui si trova, quindi doveva essere indicato nel modulo RW a partire dal 2009. Ne consegue che la voluntary disclosure non deve riguardare il 2007 e il 2008, perché in tali anni non ci sono violazioni da regolarizzare. Dal momento che la sanzione da pagare per infedele dichiarazione ai fini Ivie (tale imposta non beneficia degli effetti premiali della voluntary disclosure) è pari al 33,33% per ogni anno e la sanzione da pagare per omessa compilazione del modulo RW è pari all’1,50% per ogni anno, il costo della voluntary disclosure è pari a circa il 10% del costo dell’immobile, circa 100mila euro.

2. Simulazione immobile Paese black list senza accordo, mai dichiarato in Italia e concesso in locazione al canone annuo di 50mila euro
Questa ipotesi prende in considerazione un immobile acquistato nel 2007 a un prezzo di un milione di euro da un contribuente residente fiscalmente in Italia. Quanto costa regolarizzarlo tramite la voluntary disclosure internazionale? In questo caso si ipotizza che nel Paese estero in cui si trova l’immobile non siano dovute imposte sui canoni di locazione. I canoni, dunque, sono tassabili nella misura dell’85% del loro ammontare. In questo caso, dal momento che la sanzione da pagare per infedele dichiarazione dei redditi è pari al 16,67% per il 2007 e al 33,33% dal 2008, la sanzione da pagare per infedele dichiarazione ai fini Ivie (tale imposta non beneficia degli effetti premiali della voluntary disclosure) è pari al 33,33% per ogni anno, la sanzione da pagare per omessa compilazione del modulo RW è pari all’1,25% per il 2007 e all’1,50% dal 2008, il costo della voluntary disclosure è pari a circa il 32% del costo dell’immobile, circa 320mila euro contro i 100mila in caso di semplice tenuta a disposizione.

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