DOMANDA. Sono in ritardo di alcune rate di un prestito e la società di recupero crediti sta tempestando di telefonate non solo me a casa e al lavoro ma anche i miei genitori che abitano altrove e perfino la mia vicina di casa, cui hanno chiesto informazioni! Cosa posso fare per farli smettere e chiedere anche un risarcimento?
G.V., Roma
RISPOSTA. Il Garante Privacy, a partire dal Provvedimento del 30 novembre 2005 in avanti, ha in più occasioni ribadito il principio secondo cui occorre rivolgersi al solo debitore e agli eventuali suoi garanti escludendo chiunque altro, familiari inclusi e peggio ancora datori di lavoro e vicini di casa. Il principio è quello per cui le richieste debbono essere improntate al massimo rispetto della persona, quindi non si può – come purtroppo accade – sommergere di telefonate o sms come nemmeno occorre lasciare messaggi a chiunque non sia il debitore o il garante, con lo scopo di far fare loro brutta figura. Per essere risarcito il lettore deve rivolgersi a un Giudice, mentre al Garante Privacy può segnalare il mancato rispetto della legge da parte dei soggetti in questione, in modo da poterli vedere anche sanzionare al di là del risarcimento individuale.
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