Pensioni: rimborsi solo fino a 3.800 euro, subito il 50%

Il governo si sta arrovellando sul tema pensioni e sta studiando rimborsi solo fino a 3800 euro. Subito il 50%. E ricalcolo contributivo per le alte. Si sta pensando ad un decreto-ponte sospensivo che eviti dal 1° giugno la pioggia di ricorsi contro il blocco della rivalutazione degli assegni (2012-2013) oltre tre volte il trattamento minimo (1405 euro lordi) dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne ha dichiarato l’illegittimità.

I RIMBORSI – Il Governo non proverà ad appellarsi a nessuna Corte europea ma studia procedure di restituzione da rateizzare in tre o cinque anni. Con un ripristino parziale degli aumenti e in misura progressiva. Ci dovrebbe essere una soglia oltre la quale l’adeguamento era stato bloccato ma gli arretrati non saranno restituiti. Dovrebbe essere intorno ai 3.800 euro lordi al mese, otto volte l’assegno minimo. Ma non è da escludere che sia leggermente più bassa. Cosa succede a chi sta nel mezzo, cioè ha un assegno tra i 1.433 e i 3.800 euro lordi al mese? Il rimborso ci dovrebbe essere ma solo parziale, intorno al 50% del dovuto, spiega Il Corriere della Sera.

ALTERNATIVE – L’ipotesi di uno spartiacque posto più in alto rispetto all’impostazione del decreto salva-Italia (cinque volte il minimo, ovvero, 2.342 euro lordi al mese, invece che tre) è tra quelle plausibili ma per l’individuazione della soluzione definitiva servirà ancora un po’ di tempo, spiega invece Il Messaggero. Il dibattito su come finanziare le restituzioni non può che cominciare dalle indicazioni della Corte Costituzionale, a partire dalla tutela delle pensioni più basse e dal rispetto della progressività delle misure. In questo senso una dote recuperabile all’interno dello stesso sistema pensionistico è quella indicata già dal presidente Inps Tito Boeri e rilanciata dopo la sentenza dal responsabile economia del Pd Filippo Taddei: una stretta sulle pensioni oltre 3300 euro mensili (attraverso l’allineamento degli assegni “retributivi” con il ricalcolo con il sistema contributivo). Marco Rogari spiega sul Sole 24 Ore gli effetti contabili di questa soluzione.

RICALCOLO – Un ricalcolo in chiave maggiormente contributiva delle pensioni superiori ai 5mila euro lordi mensili (circa 3.300 euro netti) garantirebbe un recupero di 1,5 miliardi che potrebbero essere utilizzati per coprire parte dell’impatto a regime sui conti della pronuncia della Consulta che dal 2015 in poi vale circa 3 miliardi l’anno, come avrebbero confermato ieri i tecnici della Ragioneria generale. La ricaduta complessiva della sentenza sul quadro contabile, partendo dal 2012-2013, sarebbe di 8-9 miliardi al netto del gettito Irpef.

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