Immobiliare: la rivincita delle provinciali sulle grandi città

Nell’80% delle regioni italiane, i capoluoghi di provincia hanno oggi dei mercati immobiliari più vivaci rispetto al loro capoluogo di regione. Nel raffronto a 12 mesi, infatti, la crescita delle transazioni nelle cittadine capoluogo è stata del +7,4%, mentre il contributo fornito dagli altri comuni della Penisola è rimasto inchiodato al +1,7%. Questo sorpasso, per certi versi sorprendente visto l’andamento negativo dei mercati di provincia, è attestato dai dati sull’andamento del mercato immobiliare diffusi a fine marzo scorso da Casa.it.

I DATI DI CASA.IT – Dopo anni trascorsi sul fondo della crisi, dunque, le cittadine più rappresentative della provincia italiana si prendono la soddisfazione di balzare in testa al treno della ripresa (+3,6% a livello nazionale), lasciandosi alle spalle diverse grandi città capoluogo di regione. I numeri ufficiali dell’Agenzia delle Entrate rielaborati dal Centro Studi di Casa.it, dicono chiaramente che solo Roma (+13,9%), Genova (+15%), Bologna (+18,5%) e Cagliari (+12,1%) hanno ottenuto performance migliori rispetto agli altri capoluoghi delle rispettive regioni. Vi sono poi eccezioni come il Piemonte, dove il 70% delle transazioni immobiliari ha riguardato il solo comune di Torino. In tutti gli altri capoluoghi della regione le compravendite non hanno mai superato le 600 unità, fatta eccezione per Novara, che difatti ha registrato una crescita percentuale (+14,4%) superiore a quella di Torino (+6,4%).

Alcuni esempi:
•    Veneto: la serenissima Venezia (in tandem con Mestre) non regge il passo di Verona non solo in termini percentuali (+14,4% vs. +3,2%) ma anche numerici, con oltre 2.300 case compravendute;
•    Lombardia: Milano, che pure ha colto con largo anticipo i segnali di una ritrovata vivacità negli scambi, a fine anno ha fatto segnare un +5% nelle compravendite: risultato modesto se messo a confronto con il +14,7% di Como o il +23,2% di Varese;
•    Campania: il decremento nelle compravendite avvenuto a Napoli (-3,7%) stride a confronto con il +40% di Benevento;
•    Puglia: l’andamento negativo di Bari (-7,6%), viene compensato dal +17,9% registrato a Foggia.

IL MERCATO SI MUOVE – “La nostra analisi conferma che il mercato si sta muovendo, e non solo nelle grandi città: nel 2015, infatti, salvo poche eccezioni al Centro–Sud, la domanda di chi vuole acquistare è cresciuta mediamente di oltre 4 punti percentuali in tutti i comuni capoluogo della Provincia italiana” – spiega Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “Il risveglio del mercato in provincia è avvenuto più lentamente rispetto alle grandi città, ma oggi il trend di sviluppo sembra andare a consolidarsi”.

PREZZI DI VENDITA – Risulta determinante, in questo senso, il fattore prezzi di vendita. In provincia, infatti, la discesa delle quotazioni in offerta è stata molto forte negli ultimi 2/3 anni. A subirne gli effetti sono stati soprattutto gli immobili di vecchia costruzione situati nei centri storici e in aree semi-centrali, che in media hanno visto eroso il loro valore di mercato nell’ordine del 20%. Per fare un esempio, il +19,7% nelle compravendite registrato a Foggia ha come contraltare una diminuzione del 9,5% nei prezzi di vendita solo negli ultimi 12 mesi. Questa riduzione di fatto ha riattivato una domanda composta soprattutto da chi non ha bisogno di finanziare al 100% l’immobile da acquistare e può permettersi di accendere un mutuo su una percentuale più modesta, intorno al 30% del valore totale della casa.

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