Btp Italia, tutti i vantaggi e rischi del nuovo collocamento

Al via il collocamento del nuovo Btp Italia. Fino al 15 aprile, salvo chiusura anticipata, sarà possibile acquistare il nuovo titolo di Stato, della durata di otto anni, due in più della precedente edizione, il doppio dei primi sei titoli di Stato agganciati al costo della vita nazionale. Lotto minimo di acquisto 1.000 euro. Ma quanto conviene?

I VANTAGGI – Per chi fosse alla ricerca di uno strumento con caratteristiche semplici e, al tempo stesso, in grado di proteggere dal ritorno della dinamica inflazionistica, potrà decidere di “vaccinare” il portafoglio con questo titolo che dispiega il massimo delle sue potenzialità quando i tassi e l’inflazione salgono. Come per gli altri titoli, ritorna il premio fedeltà che il Tesoro riconoscerà al momento del rimborso a tutti coloro che deterranno lo strumento finanziario fino a scadenza nel 2023. Altro aspetto positivo da considerare è il fatto che, in caso di ripresa dell’inflazione in Italia, anche la cedola aumenterà essendo strettamente legata a questo parametro e quindi l’investimento risulta particolarmente indicato per scommettere verso una ripresa economica dell’Italia nei prossimi anni. Ultimo aspetto positivo è il regime fiscale applicato agevolato al 12,50%, contrariamente alla maggior parte degli strumenti finanziari che sono tassati al 26%.

SVANTAGGI – Prima di tutto il tasso di remunerazione: rendimento basso considerata la durata particolarmente lunga. Il Btp Italia, infatti, non offre al momento grandi possibilità di guadagno, anche in previsione di una rideterminazione del tasso finale d’interesse a fine collocamento, e il prezzo molto probabilmente non si discosterà molto dal valore di sottoscrizione (100). Del resto il quantitative easing della Bce ha compresso i tassi d’interesse al punto che il benchamrk decennale italiano rende poco più del 1,2% e nel breve periodo non si intravvede la possibilità che il tasso di remunerazione dei titoli di stato possa salire.

ASPETTARE IL RITORNO DELL’INFLAZIONE – Il Btp Italia potrà quindi diventare interessante solo più avanti – dicono gli esperti – cioè in un contesto di ripresa dell’inflazione dell’Eurozona e quindi anche dell’Italia. A conti fatti, affinchè il Btp Italia diventi interessante, è necessario che l’inflazione in Italia torni almeno sopra lo 0,5% (oggi è -0,1%). Il confronto con il Btp scadenza marzo 2023, del resto, non lascia adito a dubbi offrendo a scadenza un tasso di remunerazione pari a 1,03%.

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