DOMANDA. Mi sono recato in banca per prelevare alcune migliaia di euro dal mio conto corrente. Sono riuscito a prelevare solo dopo una lunga discussione perché volevano negarmi tale possibilità perché potevo essere soggetto a controlli del fisco. A me pare assurdo e un abuso
G.D., Roma
RISPOSTA. Il lettore ha ragione. Non è normale un comportamento del genere, specie in relazione a operazioni in cui si versa o preleva denaro contante. Ma purtroppo non rappresenta un caso isolato. Anzi comportamento analoghi di altri istituti di credito si sono diffusi al punto tale che il 4 novembre 2011 il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha dovuto emanare una circolare esplicativa sul tema nella quale si evidenzia che il Governo con il Decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 conversione in legge 22 dicembre 2011, n. 214, il cosiddetto Decreto Salva Italia, aveva unicamente abbassato a mille euro la soglia rilevante ai fini dell’uso di denaro contante, libretti e titoli al portatore riguardo i trasferimenti tra privati e ha ribadito che le operazioni di prelievo e/o di versamento di denaro contante richieste da un cliente non concretizzano automaticamente una violazione della legge e quindi non comportano l'obbligo di effettuare la comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tale comunicazione è obbligatoria solo qualora concreti elementi inducano a ritenere violata la disposizione normativa. I clienti possono opporsi insistendo e pretendendo di effettuare l'operazione. E di fare una serena valutazione se vale la pena continuare a essere cliente di una banca che crea problemi inesistenti.
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